Cito: “Lo sport non resti in silenzio davanti a Gaza”

Il presidente della Federazione italiana taekwondo, Angelo Cito, interviene sul ruolo dello sport di fronte alla crisi a Gaza, sottolineando la necessità di una presa di posizione forte da parte del mondo sportivo.

Durante un incontro con gli studenti del Liceo Sportivo "Enrico Fermi" di Catanzaro, il presidente della Federazione italiana taekwondo, Angelo Cito, ha richiamato l’attenzione sul ruolo dello sport come strumento di pace e difesa dei diritti umani. Cito ha sottolineato l’importanza di non dimenticare le tragedie che colpiscono l’umanità, facendo riferimento alla situazione in Ucraina e, soprattutto, a quella in Medio Oriente.

L’appello di Cito al mondo dello sport

Angelo Cito ha dichiarato: "Gaza è un grido di dolore che non può essere ignorato da nessuno, tantomeno dal mondo dello sport, che mira a promuovere la pace e la comprensione tra le nazioni, principi cardini dei valori olimpici". Secondo Cito, in un momento storico così delicato per i diritti umani, non si può restare indifferenti di fronte alla deportazione di un popolo e alla morte di bambini, donne e uomini palestinesi innocenti. Il presidente della Federazione italiana taekwondo ha ricordato come lo sport abbia avuto un ruolo importante nella storia per l’affermazione e la difesa dei diritti umani.

I riferimenti storici e il valore dello sport

Cito ha citato alcuni esempi storici di azioni sportive che hanno segnato la storia: "Basti pensare al pugno alzato di Tommie Smith e John Carlos durante i Giochi Olimpici di Città del Messico, o l’utilizzo che ne fece Nelson Mandela contro l’apartheid, per non parlare di Jesse Owens durante i Giochi di Berlino del 1936, il coraggio di Gino Bartali durante le persecuzioni nazifasciste. Fino ai giorni più recenti, con l’incontro tra gli atleti di taekwondo delle due Coree durante i Giochi Olimpici Invernali di PyeongChang 2018". Secondo Cito, queste sono "azioni potenti in difesa dei diritti umani, capaci di segnare la storia ed essere di ispirazione per intere generazioni".

La richiesta di una presa di posizione

Secondo Cito, "il mondo dello sport ha il dovere di far sentire la propria presenza. Invece in questo momento è inspiegabilmente assente e silenzioso. Bisogna fermare questo massacro di esseri umani. Dobbiamo tutti condannare con forza questa vergogna e sostenere convintamente tutte quelle azioni volte a fermare questo genocidio autorizzato". Cito ha aggiunto: "È nostro dovere farlo, in primo luogo come esseri umani e poi come sportivi. Bisogna pretendere azioni concrete e immediate da parte di tutti i governi, a prescindere dagli schieramenti politici, azioni capaci di porre fine a questo orrore, una vera mattanza da parte del governo d’Israele. Lo sport deve essere sempre in ‘campo’, a maggior ragione quando si giocano partite così importanti dal punto di vista umano e sociale, altrimenti rimarrebbe mera attività fisica e d’intrattenimento, decontestualizzata dalla vita reale".

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