Chi era Charlie Kirk, l’influencer Maga ucciso in Utah: la ricostruzione dei fatti

Charlie Kirk, noto influencer vicino al movimento Maga, è stato ucciso in Utah. Aveva 31 anni, milioni di follower e un legame con Donald Trump. La sua morte ha suscitato reazioni nel mondo politico e sui social.

L’America conservatrice è sotto shock per la morte di Charlie Kirk, figura simbolo della destra giovanile pro-Trump. L’influencer e attivista è stato ucciso ieri durante un evento all’Utah Valley University, a Orem, dove stava partecipando a uno dei suoi dibattiti pubblici.

La dinamica dell’attentato

Secondo le prime ricostruzioni, l’agguato è avvenuto intorno alle 12:15 ora locale, pochi minuti dopo l’inizio del suo “Prove Me Wrong table”, il format con cui Kirk amava confrontarsi direttamente con gli studenti universitari.

Un colpo di arma da fuoco, esploso da circa cento metri di distanza, lo ha raggiunto al collo mentre stava parlando al pubblico. In pochi istanti è scoppiato il panico: la sicurezza lo ha trascinato via, mentre gli studenti si disperdevano gridando. L’università ha immediatamente chiuso il campus e sospeso ogni attività.

Le autorità locali hanno fermato alcune persone definite “di interesse investigativo”, ma al momento non è stato ancora chiarito chi sia il responsabile materiale dello sparo.

Chi era Charlie Kirk

Nato nel 1993 nell’Illinois, Charles James Kirk era diventato a soli vent’anni una delle voci più riconoscibili del movimento conservatore. Nel 2012 fondò Turning Point USA, un’organizzazione che oggi conta migliaia di giovani militanti e che organizza eventi in campus di tutto il Paese per promuovere i valori del movimento MAGA (Make America Great Again).

Podcaster, scrittore e commentatore politico, Kirk aveva costruito la sua popolarità grazie a un linguaggio diretto e a una comunicazione social aggressiva, spesso polarizzante. Il suo programma, The Charlie Kirk Show, era uno dei più seguiti nel panorama della destra americana.

Le reazioni

La notizia della sua morte ha immediatamente scatenato un’ondata di reazioni nel mondo politico e mediatico. Donald Trump ha parlato di “giorno buio per la libertà d’espressione in America”, mentre esponenti democratici hanno condannato senza esitazioni l’attacco, esprimendo cordoglio per la famiglia.

Un’eredità controversa

Kirk lascia dietro di sé un’eredità divisiva: per i sostenitori era un “guerriero della libertà” capace di mobilitare milioni di giovani, per i detrattori un volto dell’estremismo populista americano.

A soli 32 anni la sua parabola si interrompe bruscamente, trasformandolo – nel bene e nel male – in un’icona della destra statunitense contemporanea.

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