Il Garante per la protezione dei dati personali ha avviato un’istruttoria in seguito alla diffusione non autorizzata di un audio privato dell’attore Raoul Bova. L’audio, proveniente da una conversazione via chat tra Bova e un soggetto terzo, è stato diffuso senza consenso e rilanciato sui social media, spesso accompagnato da contenuti ironici o denigratori, ottenendo ampia risonanza mediatica.
L’intervento del Garante e le possibili sanzioni
L’Autorità è intervenuta a seguito del reclamo presentato da Raoul Bova. Ha emesso un avvertimento nei confronti di tutti i potenziali utilizzatori dell’audio o di contenuti estratti dalla conversazione privata, ribadendo che la loro ulteriore diffusione potrà comportare l’adozione di provvedimenti opportuni, anche di carattere sanzionatorio.
Dichiarazioni di Federico Monzino sulla vicenda
Federico Monzino, intervenuto pubblicamente per chiarire la sua posizione, secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, ha rilasciato una dichiarazione piuttosto diretta in merito al suo rapporto con Martina Ceretti. “Martina cercava visibilità”, ha affermato senza mezzi termini, lasciando intendere che alla base della loro conoscenza ci fossero motivazioni diverse. Monzino ha poi aggiunto: “Tra me e lei c’è stato un avvicinamento sul piano emotivo, un’intesa che sembrava sincera”, sottolineando come, almeno da parte sua, ci fosse un coinvolgimento personale. Tuttavia, la situazione ha preso una piega inaspettata: “È scomparsa all’improvviso, non la sento più”, ha concluso, lasciando trasparire un certo disincanto per l’epilogo di quella che sembrava, almeno inizialmente, una connessione promettente.
Indagini in corso e implicazioni legali
Oltre all’istruttoria già avviata dal Garante per la protezione dei dati personali, anche la Procura di Roma ha aperto un’indagine formale in merito alla diffusione dell’audio incriminato. Secondo le prime ipotesi investigative, il file potrebbe essere stato sottratto illegalmente e successivamente utilizzato con l’intento di mettere in atto un tentativo di estorsione. Le autorità stanno ora cercando di ricostruire con precisione la catena di eventi che ha portato alla circolazione del contenuto, analizzando anche eventuali responsabilità legate alla violazione della privacy e all’uso improprio del materiale audio.