Durante il Festival di San Sebastián, Angelina Jolie ha presentato il film “Couture” di Alice Winocour. In conferenza stampa, l’attrice ha espresso preoccupazione per la situazione attuale negli Stati Uniti, affermando: “Amo il mio Paese, ma in questo momento non lo riconosco”.
Le dichiarazioni di Angelina Jolie sugli Stati Uniti
Alla domanda su cosa tema maggiormente, sia come artista sia come cittadina americana, Angelina Jolie ha preso un momento di riflessione, ammettendo: “È una domanda molto difficile”. Dopo una breve pausa, ha proseguito spiegando come la sua prospettiva sia stata modellata da un contesto profondamente internazionale: “Ho sempre vissuto all’estero, la mia famiglia è internazionale, lo sono anche i miei amici e, in generale, tutta la mia vita ha avuto un respiro globale”.
Ha poi sottolineato il suo senso di appartenenza a una visione del mondo che travalica i confini: “La mia visione del mondo è equa, unita e internazionale”, ha affermato con convinzione. Da qui, il suo timore più grande: “Qualsiasi cosa, ovunque, divida le persone, limiti l’espressione personale o comprometta la libertà di chiunque, è, secondo me, qualcosa di estremamente pericoloso”.
Le sue parole, misurate ma cariche di significato, riflettono un impegno profondo verso i diritti umani e la libertà di pensiero, valori che Jolie ha più volte difeso anche al di fuori del grande schermo.
Il contesto delle dichiarazioni
Le parole di Jolie arrivano in un momento particolarmente teso negli Stati Uniti, segnato da eventi recenti che hanno acceso il dibattito sull’espressione personale, la libertà di pensiero e i limiti dell’offesa. Uno di questi è l’omicidio dell’attivista di estrema destra Charlie Kirk, avvenuto il 10 settembre 2025 durante un evento pubblico presso l’Utah Valley University.
In seguito al suo omicidio, è esplosa la controversia politica: il conduttore televisivo Jimmy Kimmel, nel suo show “Jimmy Kimmel Live!”, ha dedicato il monologo iniziale a criticare i membri del movimento MAGA (Make America Great Again), accusandoli di “tentare di appropriarsi” della tragedia per guadagni politici e di voler “caratterizzare il ragazzo che ha ucciso Charlie Kirk in ogni modo possibile tranne che come uno di loro”.
La reazione non si è fatta attendere: numerosi affiliati del network ABC hanno chiesto conto a Kimmel per quelle affermazioni giudicate “offensive e insensibili” in un momento così delicato per il paese. Anche il presidente della Commissione Federale per le Comunicazioni (Federal Communications Commission, FCC), Brendan Carr, è intervenuto con forza, sollevando preoccupazioni circa la responsabilità delle emittenti nel mantenere una comunicazione equilibrata e rispettosa, e suggerendo che quelle affermazioni potessero avere conseguenze regolamentari per le stazioni che avessero continuato a trasmettere il programma.
Di conseguenza, “Jimmy Kimmel Live!” è stato sospeso a tempo indeterminato dal palinsesto della ABC. Questa sospensione è diventata un punto di snodo per un dibattito molto acceso: da un lato, partiti conservatori e alcuni affiliati televisivi sostengono che il conduttore abbia esagerato, superando il limite del gusto e provocando divisioni superflue; dall’altro, sostenitori della libertà di espressione denunciano censura e pressione politica sulle emittenti.
Il film “Couture” e il parallelismo con la vita personale di Jolie
Nel film “Couture”, Jolie interpreta Maxine, una regista americana che scopre di avere un tumore al seno. Questo ruolo rispecchia in parte l’esperienza personale dell’attrice, che in passato si è sottoposta a una doppia mastectomia preventiva dopo aver scoperto di essere portatrice del gene BRCA1, associato a un alto rischio di tumori al seno e alle ovaie. Jolie ha condiviso: “Ho perso mia madre e mia nonna molto giovani, quindi ho scelto di sottopormi a una doppia mastectomia circa dieci anni fa”.