Paolo Bonacelli, attore che ha segnato profondamente il cinema e il teatro italiani, è morto ieri sera a Roma, all’età di 88 anni. Nato il 28 febbraio 1937 a Civita Castellana, ha lasciato un’eredità artistica che spazia dal grande schermo al palcoscenico teatrale. La notizia della sua scomparsa è stata comunicata dalla moglie, Cecilia Zingaro.
Una carriera tra cinema e teatro
Bonacelli ha esordito nel mondo del teatro, collaborando con registi di spicco come Vittorio Gassman. La sua versatilità lo ha portato a lavorare con alcuni dei più importanti cineasti italiani, tra cui Pier Paolo Pasolini, Mauro Bolognini, Francesco Rosi, Michelangelo Antonioni, Liliana Cavani e Massimo Troisi. Nel 1975, ha interpretato il Duca di Blangis in “Salò o le 120 giornate di Sodoma” di Pasolini, ruolo che gli è valso la Targa Mario Gromo.
Collaborazioni con Roberto Benigni
Negli anni ’90, Bonacelli ha consolidato la sua fama grazie alla collaborazione con Roberto Benigni. Nel 1991, ha recitato in “Johnny Stecchino”, interpretazione che gli ha fruttato il Ciak d’oro e il Nastro d’argento. La sua capacità di adattarsi a ruoli sia drammatici che comici ha reso le sue performance memorabili.
Un’eredità artistica indelebile
Oltre al cinema, Bonacelli è stato un volto noto della televisione italiana e ha lasciato un segno indelebile nel teatro. La sua lunga carriera, caratterizzata da una profonda dedizione all’arte della recitazione, lo ha reso un punto di riferimento per generazioni di attori e spettatori.