Addio a Bruno Pizzul: il cordoglio del mondo dello sport e della politica

Le reazioni alla scomparsa di Bruno Pizzul, storico telecronista sportivo italiano.

Il mondo del calcio ricorda Pizzul

La scomparsa di Bruno Pizzul ha lasciato un vuoto nel mondo del calcio e dello sport italiano. Dino Zoff, storico portiere della nazionale italiana, ha espresso il suo dolore: “Bruno era un amico, una persona di grande umanità e professionalità. La sua voce ci ha accompagnato in momenti indimenticabili”. Anche Zbigniew Boniek, ex calciatore e dirigente sportivo, ha voluto ricordare Pizzul: “Era un amico e un volto del giornalismo vero. Oggi si grida troppo, lui invece sapeva raccontare il calcio con passione e competenza”. Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha dichiarato: “Bruno Pizzul è stato più di un semplice telecronista; è stato il narratore delle nostre emozioni calcistiche, un professionista esemplare che ha saputo raccontare il calcio con passione e competenza”.

La politica si unisce al cordoglio

Anche il mondo della politica ha voluto esprimere il proprio cordoglio per la scomparsa di Bruno Pizzul. La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha dichiarato: “Hai dato voce alle notti magiche azzurre, accompagnando milioni di italiani con competenza e passione, come un grande compagno d’avventure”. Il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha affermato: “Questa è una giornata triste per il Friuli Venezia Giulia, perché abbiamo perso un grande uomo che, con straordinaria generosità e umiltà, ha dato moltissimo all’intero Paese e sicuramente avrà sempre un posto speciale nel cuore di tutti i nostri corregionali e di tutti gli amanti dello sport”.

Un’eredità indelebile

La carriera di Bruno Pizzul è stata caratterizzata da una professionalità e una passione che hanno ispirato molti giovani giornalisti. Dagli anni ’80 fino al 2002, Pizzul fu il telecronista principale delle partite della Nazionale italiana di calcio, sostituendo Nando Martellini. Durante questi anni raccontò cinque Mondiali (1982, 1986, 1990, 1994 e 1998) e quattro Europei (1984, 1988, 1996 e 2000), diventando un punto di riferimento per i tifosi italiani.

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