In questa nuova puntata di Stasera che serie Lucilla ha accolto ai microfoni di Radio Kiss Kiss il regista Paolo Genovese che è intervenuto per raccontarci del suo ultimo film Follemente.
Ve lo avevo anticipato poco fa. Quest’oggi in Stasera che serie c’è un ospite fantastico: Paolo Genovese. Buongiorno Paolo!
Buongiorno a tutti!
Cominciamo subito dal cinema. Sei nelle sale in questi giorni con il tuo ultimo film Follemente che è la storia di una coppia che si incontra per un primo appuntamento. Una coppia però in cui non ci sono solo due persone, ma ce ne sono anche tante altre. Quante ne sono?
Si, è un primo incontro abbastanza affollato, come sono le nostre menti. C’è questa coppia che si incontra a casa di lei e dentro la ragazza (Pilar Fogliati) ci sono altri 4 personaggi che rappresentano le sue diverse personalità: Claudia Pandolfi è la parte razionale, Vittoria Puccini è la parte romantica, Maria Chiara Giannetta è la parte più folle ed Emanuela Fanelli è la parte istintiva. Poi nella testa di Edoardo Leo ci sono Marco Giallini, Claudio Santamaria, Rocco Papaleo e Maurizio Lastrico. Insomma, sono due belli “impicciati” dentro la testa. Anzi, Edoardo Leo ha dichiarato che finite le riprese non riesciva a liberarsi dalla presenza di Marco Giallini di cui sente la voce al mattino.
Ho sentito molte critiche positive sul film, ma l’accostamento con Perfetti sconosciuti a te fa piacere?
Si, perché da un lato Follemente deriva da un senso di colpa di Perfetti sconosciuti perché è un film da cui esci con la voglia di innamorarti, mentre da Perfetti sconosciuti uscivi con la voglia di lasciarti e dunque si compensano i due film. Quindi un filo rosso c’è e qualcuno mi ha detto che avrei dovuto chiamare il film nuovo Perfetti sconosciuti 2.
Ma questa cosa che lavori spesso con la psiche dei tuoi personaggi deriva dal fatto che lo fai anche con te stesso oppure è un’osservazione della realtà.
Deriva dal fatto che a vent’anni volevo fare psicologia, ma mi hanno detto che avrei fatto il disoccupato e dunque ho fatto economia al tempo. Però mi è rimasta questa voglia di indagare la psiche che è così curiosa e mi fa tenerezza.
Tu invece che personalità hai che ti abitano nella testa? C’è qualcuno che ti parla come voce narrante?
Parecchie. Dalla mattina alla sera. Quando vado al bar c’è una parte che mi dice “Prendi il cornetto alla crema” e l’altra che mi sussurra “Stai ingrassando. Lascia perdere”. E alla fine io cedo e prendo il cornetto!
Cambiando argomento, tu sei firmatario dell’appello al Governo, che di recente ha siglato anche Martin Scorsese, oltre a tante altre personalità del mondo del cinema, il quale chiede che le sale cinematografiche di Roma non vengano trasformate in centri commerciali. Vuoi rilanciare questo appello anche a Radio Kiss Kiss?
Assolutamente e non è una battaglia ideologica, ma un’esigenza culturale. Secondo me il cinema è un posto terapeutico, soprattutto in questi anni in cui la socialità sta prendendo il sopravvento. Stiamo diventando tutti degli hikikomori con questi cellulari. Sentivo dei ragazzi in sala dire che non esiste più conoscersi in mezzo alla gente. C’è sempre un telefono tra le persone. Allora il cinema è un momento in cui possiamo staccare il cervello, condividere un’emozione fisicamente con altre persone e farsi raccontare una storia. Il cinema non è solo un momento culturale, ma anche di aggregazione sociale importante e rischiamo di perderlo. Mi sembra triste essere ricordati come la generazione che ha fatto chiudere le sale.
Sono d’accordo e ci tenevo che tu rilanciassi l’appello perché sono luoghi di aggregazione in cui è bello vivere lo stesso momento con altre persone per avere uno scambio reale. Averti qui è però un ottimo motivo per invitare ad un rewatch della serie I Leoni di Sicilia. Ma una seconda stagione? Abbiamo delle news al riguardo?
No, non ce ne sono per ora.
E a proposito di serie tv, ti chiedo quali sono le tre serie must-watch che Paolo Genovese consiglierebbe agli ascoltatori di Radio Kiss Kiss?
Direi sicuramente Succession, una serie meravigliosa e scritta in maniera incredibile. Altra serie splendida è House of Cards, ma quella che ha cambiato il modo di fare serie tv è Lost.
Bellissima. E sul finale? Sei d’accordo?
A me il finale ha deluso, però in quel periodo sono state fatte altre produzioni incredibili. Ne metto una quarta: Dexter. Si tratta di una serie spettacolare su come la scrittura riesca a farci tifare e amare un serial killer.
Verissimo! Dunque 3 suggerimenti più uno extra, ma il vero consiglio è quello di andare al cinema a vedere Follemente. Grazie Paolo per essere stato con me!
Grazie a voi!