Uefa squalifica Arsenal Tivat per 10 anni per partite truccate: i dettagli della decisione

La Uefa ha bandito l'Arsenal Tivat dalle competizioni europee per dieci anni e inflitto pesanti sanzioni a giocatori e dirigenti dopo un caso di combine nella Conference League 2023/2024.

L’Arsenal Tivat, squadra del Montenegro, è stata esclusa dalle competizioni Uefa per dieci anni e dovrà pagare una multa di 500.000 euro. La decisione arriva dopo che la Commissione di Controllo, Etica e Disciplina della federazione europea ha riscontrato un caso di match fixing legato a scommesse clandestine durante una partita di qualificazione alla Conference League 2023/2024 contro l’Alashkert.

Squalifica e motivazioni della Uefa 

La Uefa ha individuato prove di combine nella partita disputata a luglio 2023 tra Arsenal Tivat e Alashkert. Durante l’incontro, ci sarebbe stato un flusso sospetto di scommesse sul risultato di +5 per l’Alashkert, che ha poi vinto la gara con il punteggio di 6-1. La Commissione di Controllo, Etica e Disciplina ha quindi deciso di bandire l’Arsenal Tivat dalle competizioni europee per dieci anni e di infliggere una sanzione economica di mezzo milione di euro.

Sanzioni individuali per giocatori e dirigenti 

Oltre alla squalifica della squadra, la Uefa ha preso provvedimenti anche nei confronti di alcuni tesserati dell’Arsenal Tivat. Due giocatori, Nikola Celebic e Cetko Manojlovic, sono stati squalificati a vita. La stessa sanzione è stata applicata a un dirigente della società, Ranko Krgovic. Altri due calciatori, Radule Zivkovic e Dusan Puletic, sono stati invece squalificati per dieci anni. Le sanzioni sono state decise dopo l’analisi delle prove raccolte dalla Commissione.

Le reazioni e il contesto 

La decisione della Uefa rappresenta una delle sanzioni più severe degli ultimi anni in materia di match fixing. La partita tra Arsenal Tivat e Alashkert era finita sotto la lente d’ingrandimento per il risultato anomalo e per il volume di scommesse registrato. La Uefa ha comunicato le proprie decisioni attraverso i canali ufficiali, specificando le motivazioni e le sanzioni applicate ai singoli tesserati e alla società.

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