L’accusa di truffa e le indagini in corso
Maduka Okoye, portiere dell’Udinese, è indagato dalla Procura di Udine per un flusso di scommesse anomale durante la partita Lazio-Udinese dell’11 marzo, come riportato dal ‘Messaggero Veneto’. L’accusa nei confronti del giocatore e di un altro individuo, titolare di una pizzeria frequentata dai giocatori e dirigenti del club, è di truffa. La segnalazione che ha avviato l’indagine proviene dalla Sisal, riguardante una serie di scommesse rilevanti legate all’ammonizione di Okoye durante la partita, in cui Lazio è stata sconfitta per 2 a 1. Il portiere è stato ammonito al 19′ del secondo tempo per perdita di tempo, un evento che ha generato preoccupazione nell’allenatore, Gabriele Cioffi. L’allenatore ha subito mandato un collaboratore a parlare con Okoye per cercare di evitare ulteriori ammonizioni mentre restava quasi mezz’ora alla fine della gara.
Le possibili conseguenze legali e sportive
Se Okoye venisse riconosciuto colpevole, potrebbe affrontare conseguenze legali e sportive significative. Oltre a potenziali sanzioni penali, la giustizia sportiva potrebbe condannarlo a un’esclusione dalle competizioni per un periodo di almeno 4 anni. Il caso è particolarmente delicato per l’Udinese, che ha già iniziato a prendere misure preventive, tesserando il portiere norvegese Selvik, recentemente svincolato, per fare fronte alla temporanea assenza di Okoye, il quale sta recuperando da un’operazione al polso.
La mossa dell’Udinese
Proprio il tesseramento di Selvik potrebbe essere stata una mossa cautelativa alla luce della prolungata indisponibilità di Okoye, accentuata anche dall’operazione al polso. Tuttavia, l’iscrizione nel registro degli indagati di Okoye risalirebbe a metà dicembre, suggerendo che la dirigenza del club fosse già a conoscenza della situazione e abbia scelto di proteggere la squadra da eventuali sviluppi legati alla giustizia sportiva.