Un mondiale di pugilato ad Alcatraz
Turki bin Abdul Mohsen Al-Sheikh, noto come Turki Alalshikh, ha annunciato un progetto ambizioso: organizzare un mondiale di pugilato all’interno del famoso carcere di Alcatraz. Alalshikh, consigliere saudita presso la Corte Reale dell’Arabia Saudita e presidente della ‘General Entertainment Authority’, ha già portato numerosi eventi sportivi e culturali in Arabia Saudita. Ora, con l’acquisizione della storica rivista ‘The Ring’, punta a rivoluzionare il mondo della boxe con eventi in location spettacolari. “Lo vorrei organizzare nella prigione di Alcatraz – ha spiegato Alalshikh a Espn -. Oggi è più un museo che una prigione.”
La rivoluzione della boxe
Alalshikh ha già lasciato il segno nel mondo del pugilato portando a Riad le due sfide per il Mondiale dei massimi tra Usyk e Fury e firmando un contratto per quattro incontri con ‘Canelo’ Alvarez. Queste mosse lo hanno reso un vero e proprio ‘deus ex machina’ della boxe, capace di attrarre l’attenzione globale grazie a investimenti milionari. La sua visione è quella di portare i match titolati in luoghi unici e iconici, trasformando ogni evento in un’esperienza indimenticabile per gli appassionati di pugilato.
Location iconiche per il futuro
Oltre ad Alcatraz, Alalshikh ha in mente altre location suggestive per i prossimi incontri. “Sto pensando a match in tanti posti particolari, forse tra le piramidi maya e azteche in Messico, sotto la Torre Eiffel in Francia e nel Colosseo a Roma. Stiamo valutando seriamente diversi posti interessanti”, ha dichiarato. Queste idee riflettono la sua volontà di innovare e portare il pugilato in contesti mai visti prima, rendendo ogni incontro un evento unico nel suo genere.