Atmosfera da brividi allo Şükrü Saracoğlu Stadium di Istanbul, dove il Fenerbahçe di José Mourinho ha aperto la propria estate con una vittoria di prestigio contro la Lazio. Il punteggio finale è 1-0, deciso nella ripresa da una rete del capitano Kahveci, abile a sfruttare un grave errore di Guendouzi e l’assist preciso di En-Nesyri.
Nonostante si trattasse di un’amichevole, lo stadio era una bolgia: cori, fumogeni e tifo incessante hanno accompagnato i turchi in una serata che ha messo in evidenza il loro stato di forma decisamente più avanzato rispetto agli uomini di Sarri. Il Fenerbahçe, atteso a breve dal terzo turno preliminare di Champions League contro il Feyenoord, ha mostrato brillantezza atletica, ordine tattico e idee chiare.
La Lazio, invece, è apparsa ancora impantanata nella fase embrionale della preparazione. Il primo tempo è stato particolarmente opaco: distanze sballate, manovra lenta, e un pressing disorganizzato che ha lasciato troppo campo agli avversari. Le parole d’ordine di Sarri – verticalità, coralità, precisione – per ora restano solo sulla lavagna dello spogliatoio.
Il gol del Fenerbahçe arriva al 60’: disimpegno suicida di Guendouzi al limite dell’area, En-Nesyri intercetta e serve Kahveci, che ringrazia e batte Mandas con un preciso rasoterra.
Non bastano i tanti cambi nella ripresa per invertire l’inerzia. Zaccagni, ammonito nel primo tempo per proteste, appare nervoso; Castellanos e Cancellieri si vedono poco, mentre il nuovo arrivato Provstgaard fatica a trovare i tempi giusti.
Sarri avrà ancora qualche giorno per lavorare prima del prossimo impegno, un altro banco di prova probante contro il Galatasaray. La tournée turca, finora, ha messo a nudo i limiti fisici e tattici di una squadra ancora lontana da una forma accettabile e frenata anche dal blocco di mercato che complica ogni evoluzione tecnica.
José Mourinho, da parte sua, si gode una vittoria significativa più per il morale che per il punteggio. “Partita utile, ambiente fantastico. Ma abbiamo la testa al Feyenoord”, ha commentato sobriamente il tecnico portoghese.
Per la Lazio, invece, è tempo di tornare a pedalare. E in fretta.
