Gennaro Gattuso ha risposto in conferenza stampa alle dichiarazioni di Ignazio La Russa riguardo agli episodi avvenuti durante una partita della nazionale. Il ct ha sottolineato che quanto accaduto sugli spalti è andato oltre i semplici fischi, parlando di minacce e insulti gravi rivolti ai giocatori e allo staff.
Le parole di Gattuso su quanto accaduto
“Rispetto quello che dice La Russa ma non so dove fosse quella sera, sicuramente non era allo stadio e non l’ha vista nemmeno in tv. C’era gente che augurava la morte, c’era gente che diceva che veniva a Coverciano, che dovevamo andare a lavorare. Sono d’accordo che i fischi vanno accettati, ma non erano fischi, erano molto più gravi e non si potevano accettare”, ha dichiarato Gattuso durante la conferenza stampa alla vigilia della sfida contro la Norvegia.
Il riferimento alle parole di La Russa
Gattuso ha risposto direttamente alle affermazioni del presidente del Senato Ignazio La Russa, che aveva commentato la situazione parlando di fischi. Secondo il ct, però, la situazione sugli spalti sarebbe stata più pesante rispetto a quanto descritto da La Russa. Gattuso ha sottolineato che le manifestazioni di dissenso non si sono limitate ai fischi, ma hanno incluso anche minacce personali e insulti gravi.
La situazione a Coverciano e la reazione dello staff
Durante la conferenza stampa, Gattuso ha menzionato anche le minacce ricevute, riferendo che alcune persone avrebbero dichiarato l’intenzione di recarsi a Coverciano. Il ct ha ribadito che, pur accettando le critiche e i fischi come parte del gioco, quanto accaduto in questa occasione ha superato il limite della normale contestazione, coinvolgendo anche la sfera personale dei protagonisti.
