Analisi del gioco del Milan di Conceiçao
Fabio Cannavaro, attuale allenatore della Dinamo Zagabria, si prepara a sfidare il Milan in Champions League e offre un’analisi dettagliata della squadra rossonera in conferenza stampa. Secondo Cannavaro, la gestione di Conceiçao non ha rivoluzionato i rossoneri rispetto al passato, ma ha introdotto una strategia diversa. “La sensazione è che il Milan ti aspetti di più e poi ti azzanna”, dichiara Cannavaro, mettendo in evidenza l’approccio attendista di Conceiçao che può risultare letale. Inoltre, il tecnico italiano apprezza la capacità di Conceiçao di instillare nei giocatori un’attitudine a non mollare mai e a combattere fino alla fine. Un marchio di fabbrica che il portoghese aveva già mostrato durante la sua carriera di calciatore.
Conceiçao e il suo stile di allenamento
Cannavaro conosce bene Sergio Conceiçao, di cui ha un’opinione molto positiva, sia da calciatore che da allenatore. “Ho un rapporto eccezionale con lui. Sono contento di vederlo in Italia perché è un bel professionista”, afferma Cannavaro. Ricorda come Conceiçao fosse un giocatore dalle caratteristiche uniche, un po’ spigoloso, tanto che Renzo Ulivieri lo definì “un gatto attaccato ai coglioni” in senso affettuoso per descrivere la sua combattività. Questa stessa determinazione pare essere un elemento chiave nel suo metodo di allenamento, mantenendo i giocatori sempre sul pezzo e determinati.
Cannavaro e il suo futuro in Italia
Nel raccontare il suo percorso e le sue aspirazioni, Cannavaro non nasconde il desiderio di allenare in Italia. Attualmente impegnato all’estero, specifica che il suo obiettivo è tornare un giorno a lavorare in patria. “Io sono andato fuori grazie a Lippi. Il mio obiettivo è tornare in Italia, perché poi la casa è lì. Ora cresco. Poi vediamo”, confida l’ex campione del mondo, lasciando aperta la possibilità per un futuro ritorno nelle principali panchine italiane, magari proprio in Serie A, dove tutto ebbe inizio per lui. Lo sviluppo delle sue capacità come allenatore all’estero potrebbe offrirgli l’opportunità di portare nuove idee e approcci al calcio italiano.