Calcagno: “Da 50 anni i calciatori devono tutto a Campana”

Le parole di Umberto Calcagno e Gianni Grazioli ricordano il ruolo fondamentale di Sergio Campana nella tutela dei diritti dei calciatori italiani.

Umberto Calcagno, presidente dell’Assocalciatori, ha ricordato Sergio Campana, fondatore e storico numero uno del sindacato dei calciatori, sottolineando il suo ruolo centrale nella conquista dei diritti per i giocatori. Calcagno ha definito Campana “un maestro” e ha spiegato come molti all’interno dell’Aic abbiano raccolto la sua eredità, seguendo anche il suo consiglio di non sovraesporre mai l’associazione e di non mettersi al centro della scena. “Lui agiva in sordina, pur potendolo fare”, ha detto Calcagno.

Il ruolo di Campana nella rivoluzione dei diritti dei calciatori 

Calcagno ha evidenziato come Campana sia stato protagonista di una vera rivoluzione per i diritti dei calciatori. “Con la legge 91 del 1981, tutto cambiò: oggi forse non ci rendiamo conto, ma da 50 anni a questa parte tutti i calciatori gli devono tutto, dalla pensione che percepiscono ai diritti che senza di lui non avrebbero mai avuto. Li riteniamo scontati, acquisiti, ma sono il frutto delle sue battaglie”, ha dichiarato Calcagno.

Il ricordo di Gianni Grazioli 

Gianni Grazioli, segretario generale dell’Aic e per molti anni al fianco di Campana, ha ricordato il contributo fondamentale dello storico presidente. “Campana è stato una grande figura per il calcio italiano, per quel che ha fatto per i calciatori tutti, fondando il sindacato con Rivera, Mazzola e Bulgarelli, e per il suo contributo costruttivo e onesto alle istituzioni. Era un uomo di altri tempi, di grande rettitudine morale, ma al passo con un calcio che cambiava alla velocità della luce”, ha detto Grazioli.

Il riconoscimento internazionale del sindacato calciatori italiano 

Secondo Grazioli, il sindacato calciatori italiano, insieme a quello inglese, è riconosciuto come uno dei più autorevoli al mondo. Questo riconoscimento sarebbe il risultato anche dell’impegno e della visione di Campana, che ha saputo guidare l’associazione in un periodo di grandi cambiamenti per il calcio.

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