Assoallenatori chiede a Gravina la sospensione di Israele dalle competizioni internazionali

L'Aiac invia una lettera al presidente della Figc, Gabriele Gravina, sollecitando la richiesta di sospensione temporanea di Israele da Uefa e Fifa. L'iniziativa nasce in risposta alla situazione a Gaza e coinvolge tutto il direttivo dell'associazione allenatori.

Gli allenatori italiani di calcio hanno inviato una lettera al presidente della Figc, Gabriele Gravina, chiedendo di mobilitarsi per Gaza e di inoltrare a Uefa e Fifa la richiesta di sospensione temporanea di Israele dalle competizioni internazionali. L’iniziativa è stata annunciata dall’Aiac, che parla di una scelta condivisa da tutto il gruppo dirigente.

Richiesta di sospensione e motivazioni 

L’Aiac ha spiegato che, dopo una riunione del consiglio di presidenza convocata da Renzo Ulivieri, il direttivo nazionale ha deliberato all’unanimità di inviare una lettera-appello a Gravina e a tutte le componenti federali. L’obiettivo è che il calcio italiano si mobiliti in favore del popolo palestinese, chiedendo la sospensione temporanea di Israele dalle competizioni internazionali. “I valori di umanità, che sostengono quelli dello sport, ci impongono di contrastare azioni di sopraffazione dalle conseguenze terribili”, ha dichiarato Ulivieri. Il vicepresidente Camolese ha aggiunto: “Si può solo pensare a giocare, voltando la testa dall’altra parte: noi crediamo che non sia giusto”. Il vicepresidente Vossi ha sottolineato: “Troppi morti senza colpa. Tra loro anche tanti sportivi. Un motivo in più per cercare azioni di contrasto internazionale anche nel nostro settore”. Il vicepresidente Perondi ha concluso: “Il mondo è in fiamme. Molti popoli soffrono come quello palestinese. L’indifferenza non è ammissibile”.

Contenuto della lettera inviata alla Figc 

La lettera dell’Aiac, guidata da Ulivieri, si apre con la domanda: “Una partita di calcio, preceduta dagli inni nazionali, può essere considerata solo una partita di calcio?”. L’associazione si interroga sugli eventi in corso nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania e in Libano, chiedendo se possano essere considerati come uno dei tanti conflitti attivi nel mondo. Nella lettera si fa riferimento al massacro terroristico compiuto da Hamas il 7 ottobre 2023 e alla successiva reazione di Israele, definita “feroce rappresaglia genocida”. L’Aiac afferma che l’enormità degli accadimenti impone una presa di coscienza e un’azione concreta. “Non è più tempo di moral suasion nei confronti del governo Netanyahu, palesemente sordo agli appelli che gli vengono rivolti da più parti”, si legge nella lettera.

Riferimenti ai valori federali e alle vittime nello sport 

Gli allenatori citano il comma 5 dell’articolo 2 dello Statuto federale, che promuove l’esclusione dal calcio di ogni forma di discriminazione, razzismo, xenofobia e violenza. Il direttivo dell’Aiac ritiene che, di fronte alle stragi quotidiane che hanno coinvolto anche dirigenti, tecnici e atleti, sia doveroso porre al centro del dibattito federale la richiesta di esclusione temporanea di Israele dalle competizioni sportive. Nella lettera si ricorda anche la morte della stella del calcio palestinese Suleiman al-Obeid e si sottolinea che “il dolore del passato non può oscurare coscienza e umanità alcuna”.

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