Carlos Alcaraz, fresco vincitore degli US Open, ha dichiarato che il suo livello migliore deve ancora arrivare. Il tennista spagnolo ha parlato con alcuni giornalisti spagnoli dopo il successo in finale contro Jannik Sinner, sottolineando la sua voglia di migliorarsi e la motivazione che trova nella competizione.
Miglioramenti e motivazione
Alcaraz ha spiegato: “Posso sempre migliorare, magari arriverà un giocatore che mi supererà, o lo farà lo stesso Sinner. È questo che mi motiva. Ho giocato agli US Open il mio miglior tennis, il servizio è stata la chiave. Ma a 22 anni si può lavorare ancora molto, il miglior Carlos non si è ancora visto”. Il campione ha aggiunto: “La perfezione la puoi sfiorare, non esiste”. Alcaraz ha raccontato di aver espresso un livello molto alto durante tutto il torneo, con grande costanza in tutte le partite: “Sono state due settimane spettacolari, tennisticamente parlando”. Nonostante la soddisfazione per il suo gioco, Alcaraz ha detto: “Cerchiamo di essere i migliori possibile ogni giorno. Dobbiamo andare avanti passo dopo passo, allenandoci e migliorando ogni giorno. È proprio questo che mi mantiene motivato”.
Ritorno in vetta e gestione fuori dal campo
Grazie alla vittoria su Sinner, Alcaraz è tornato al primo posto del ranking ATP. Lo spagnolo ha completato 37 settimane da numero uno del mondo. Alcaraz è stato anche al centro di discussioni dopo l’uscita del documentario “A mi manera” su Netflix. “Si dice che mi piace far festa. È vero, mi piace godermi la vita, ma a chi non piace? Chi non si è divertito a 22 anni? Si tratta di passare del tempo di qualità a casa, per poi arrivare motivato ai tornei”, ha detto Alcaraz. Il tennista ha spiegato di essere maturato molto fuori dal campo: “Fuori dal campo sono cresciuto molto e mi sono reso conto di quanto sia importante curare ogni dettaglio per stare al meglio. Credo che sia stato questo il mio più grande progresso”.
La rivalità con Sinner
La finale degli US Open ha riacceso la rivalità con Jannik Sinner. Sull’argomento, Alcaraz ha commentato: “Non direi che lo è stato (prevedibile, ndr). Io guardo e studio molte sue partite. Mi piace molto come gioca, quello che fa è incredibile. Semplicemente ci conosciamo sempre meglio, perché ci siamo già affrontati molte volte. Conosco le sue qualità e cerco di adattarmi per affrontarlo al meglio. Devo sempre cercare di essere un passo avanti, prepararmi meglio e continuare a migliorare in molti aspetti. È questo il bello di questa rivalità, delle nostre partite; ci portiamo così al limite che siamo costretti a migliorare ogni giorno, in ogni torneo”.