Uto Ughi ha raccontato un doloroso episodio personale che l’ha colpito profondamente. Il celebre violinista ha rivelato in un’intervista che il suo cane è stato avvelenato da ignoti e che, travolto dal dolore, ha deciso di esprimere il suo cordoglio attraverso la musica.
Il racconto di Ughi
“Quando ho scoperto che il mio barboncino era stato avvelenato, il dolore è stato insopportabile”, ha confessato Ughi, noto per la sua sensibilità artistica. Il cane, ha spiegato, era un compagno fedele e la sua perdita è stata un colpo terribile. Per elaborare questo lutto, Ughi ha trovato rifugio nella musica, suonando per ore le marce funebri di Chopin e Beethoven.
Le marce funebri di Chopin e Beethoven
Ughi ha scelto le celebri marce funebri dei due compositori come mezzo per esprimere il suo dolore, trovando in esse un modo per onorare il suo amato animale e per cercare conforto. “La musica mi ha permesso di dare voce al mio dolore”, ha spiegato toccato dalle note di Chopin e Beethoven, figure che da sempre lo affascinano.
Un tradimento da parte dell’umanità
L’avvelenamento del cane di Ughi non è solo una tragedia personale, ma, secondo lui, rappresenta anche un gesto di crudeltà da parte dell’umanità. Ughi ha espresso la sua frustrazione per la cattiveria gratuita rivolta a un essere innocente, rilanciando l’importanza di un messaggio di amore e rispetto verso gli animali. “È un atto inaccettabile”, ha dichiarato con amarezza, sottolineando come questo episodio abbia scosso profondamente il suo rapporto di fiducia verso il prossimo.
La perdita del cane ha rappresentato per Uto Ughi un momento di grande fragilità, affrontato tramite la sua musica, che continua a essere uno strumento potente di espressione personale e di connessione emotiva.