“The End”, il nuovo film di Joshua Oppenheimer, esce oggi nelle sale italiane. Dopo il successo dei suoi documentari “The Act of Killing” e “The Look of Silence”, Oppenheimer si cimenta nella finzione con un musical post-apocalittico che esplora le dinamiche di una famiglia isolata in un bunker sotterraneo.
Una famiglia isolata nel bunker
In un futuro non specificato, una famiglia benestante vive da oltre vent’anni in una lussuosa miniera di sale, trasformata in un rifugio sotterraneo per sfuggire a una catastrofe ambientale che ha devastato il pianeta. I membri della famiglia, identificati come Madre (Tilda Swinton), Padre (Michael Shannon) e Figlio (George MacKay), cercano di mantenere una parvenza di normalità attraverso rituali quotidiani e la contemplazione di oggetti d’arte salvati dalla distruzione. La loro routine viene sconvolta dall’arrivo di una ragazza sconosciuta (Moses Ingram), che mette in discussione l’equilibrio precario del loro microcosmo.
Un musical che esplora le emozioni represse
“The End” si distingue per la sua struttura musicale, con canzoni che fungono da veicolo per esprimere emozioni e conflitti interiori dei personaggi. Le coreografie, spesso ambientate nei tunnel della miniera, rappresentano il linguaggio delle emozioni represse e delle verità taciute. Il film alterna dialoghi tesi a numeri musicali, creando un crescendo emotivo che riflette le tensioni interne della famiglia.
Produzione e ambientazione
Le riprese di “The End” si sono svolte in diverse location, tra cui le miniere di salgemma di Petralia Soprana, in Sicilia, che hanno fornito un’ambientazione suggestiva per il bunker sotterraneo. Il film è una coproduzione internazionale che coinvolge Stati Uniti, Irlanda, Italia, Germania, Svezia e Regno Unito. La colonna sonora è stata composta da Joshua Schmidt, con testi dello stesso Oppenheimer, contribuendo a creare un’atmosfera unica per questo progetto cinematografico.