Un viaggio nella Napoli criminale
Nel suo ultimo libro “Donnaregina”, Teresa Ciabatti ci porta nel cuore della Napoli criminale, raccontando la storia di Peppe Misso, un noto boss della camorra. L’autrice si immerge in un mondo fatto di codici e linguaggi propri, cercando di svelare i meccanismi che regolano la vita di chi vive ai margini della legalità. “Donnaregina” non è solo un romanzo sulla criminalità, ma anche un’indagine sulla complessità delle relazioni umane e sui legami familiari che si intrecciano in questo contesto.
Il lessico familiare di Peppe Misso
Teresa Ciabatti ha dichiarato di essere stata affascinata dal “lessico familiare” di Peppe Misso, un linguaggio che riflette la cultura e le tradizioni di una Napoli nascosta. “Ho cercato di capire come si comunica in un ambiente così diverso dal mio”, ha spiegato l’autrice. Questo interesse per il linguaggio e i codici di comunicazione è centrale nel libro, che esplora come le parole possano diventare strumenti di potere e controllo. La Ciabatti ha voluto raccontare una storia che va oltre i semplici fatti di cronaca, cercando di dare voce a chi spesso rimane nell’ombra.
La presentazione con Daria Bignardi
Il libro è stato presentato a Milano, in un evento che ha visto la partecipazione della giornalista Daria Bignardi. Durante la presentazione, Ciabatti ha discusso delle sfide affrontate nella scrittura di “Donnaregina” e dell’importanza di raccontare storie che possano aprire una finestra su mondi poco conosciuti. “Volevo che i lettori potessero vedere Napoli con occhi diversi”, ha affermato l’autrice. L’incontro con Bignardi è stato un momento di confronto e riflessione su temi complessi come la criminalità e la famiglia, che sono al centro del romanzo.
“Donnaregina” si propone come un’opera che non solo intrattiene, ma invita anche a riflettere su realtà spesso ignorate, offrendo uno sguardo inedito su una Napoli che vive tra luce e ombra.