Stefano Accorsi torna sul grande schermo con un ruolo intenso e drammatico nel film “Una figlia”. L’attore interpreta un padre vedovo che si trova a dover affrontare una situazione familiare complessa e dolorosa. In un’intervista, Accorsi ha condiviso con La Repubblica le sue riflessioni sul personaggio e sulle tematiche affrontate nel film.
Un padre vedovo alle prese con una figlia problematica
Accorsi interpreta un padre che ha perso la moglie e si trova a dover gestire il rapporto con la figlia, la quale non accetta la nuova compagna del padre. “Pensiamo che certe cose accadano solo agli altri”, ha dichiarato Accorsi, sottolineando come il film esplori situazioni che possono sembrare lontane, ma che in realtà possono colpire chiunque. La trama si sviluppa attorno al tentativo della figlia di sabotare la relazione del padre, portando alla luce dinamiche familiari complesse e spesso dolorose.
Le sfide di interpretare un ruolo così intenso
Accorsi ha parlato delle difficoltà incontrate nell’interpretare un personaggio così complesso e devastato. “È stato un viaggio emotivo molto intenso”, ha confessato l’attore, spiegando come il film richieda di confrontarsi con emozioni profonde e spesso scomode. La preparazione per il ruolo ha richiesto un impegno notevole, sia dal punto di vista emotivo che professionale, per riuscire a rendere credibile la sofferenza e la lotta interiore del suo personaggio.
L’importanza delle relazioni familiari
Il film “Una figlia” mette in luce l’importanza e la fragilità delle relazioni familiari. Accorsi ha sottolineato come il film offra uno spunto di riflessione su quanto sia fondamentale il dialogo e la comprensione reciproca all’interno della famiglia. “Le relazioni familiari sono al centro della nostra vita”, ha affermato l’attore, evidenziando come il film possa aiutare il pubblico a riflettere sulle proprie dinamiche familiari e sull’importanza di affrontare i conflitti in modo costruttivo.
La trama di “Una figlia”
Pietro (Accorsi) è un uomo di mezza età segnato da un dolore profondo: la perdita della moglie, che lo ha lasciato solo con la loro figlia, Sofia (Francesconi). Senza il tempo di elaborare il lutto, ha dedicato ogni energia a crescere la bambina con amore e dedizione, costruendo con lei un legame intenso e indissolubile, in cui entrambi hanno curato le proprie ferite attraverso la presenza dell’altro. Quando, dopo alcuni anni, Pietro decide di ricominciare accanto a una nuova compagna, la reazione di Sofia si rivela inaspettata e travolgente. Il loro rapporto viene messo a dura prova, costringendolo a un difficile confronto tra l’istinto paterno e la frustrazione. Fino a che punto si può perdonare? E cosa prevale davvero: l’amore o la ragione?