Sigfrido Ranucci, noto conduttore del programma d’inchiesta “Report” su Rai 3, ha ricevuto una lettera di contestazione da parte della Rai. L’azienda gli contesta la partecipazione a trasmissioni di altre emittenti senza la necessaria autorizzazione. In particolare, Ranucci avrebbe preso parte a programmi su La7, come “Otto e Mezzo” di Lilli Gruber e “Piazza Pulita” di Corrado Formigli, senza il nulla osta richiesto. Inoltre, gli viene contestata la presentazione del suo libro “La scelta” in eventi pubblici senza previa autorizzazione.
Reazioni Politiche e Sindacali
La notizia ha suscitato immediate reazioni nel mondo politico e sindacale. Sandro Ruotolo, responsabile informazione del Partito Democratico ed eurodeputato, ha definito la lettera una forma di “intimidazione” nei confronti di Ranucci. Ruotolo ha dichiarato: “La lettera recapitata a Sigfrido Ranucci ha un sapore di intimidazione. È un procedimento disciplinare, una lettera che va rispedita al mittente.”
Anche l’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, ha espresso preoccupazione per l’accaduto, sottolineando come tali provvedimenti possano rappresentare un tentativo di limitare la libertà di stampa e l’autonomia dei giornalisti del servizio pubblico.
Il post di Ranucci su Instagram
“leri sono stato convocato dal mio direttore Paolo Corsini, pensavo che mi rassicurasse sul fatto che le puntate di Report non verranno tagliate e che i compensi della mia squadra fossero salvi, anche solo per gratitudine per la qualità del lavoro svolto. Pensavo anche che mi avesse convocato per dire bravo a me e la squadra visto che ieri è uscito l’indice Qualitel, il sondaggio che la Rai è obbligata a fare in ottemperanza del contratto di servizio pubblico, e dove risulta che Report è il programma d’informazione più gradito. Invece no. Era semplicemente un provvedimento disciplinare a firma dell’ Ad Giampaolo Rossi, e del direttore delle Risorse Umane, Felice Ventura. Mi accusano di aver partecipato alla trasmissione della Gruber il 6 maggio, senza essere stato autorizzato. Fatto non vero perché ero stato autorizzato dallo stesso Corsini telefonicamente per lanciare la seconda parte della stagione di Report. Poi di aver presentato il mio libro a #Mestre, e di aver rilasciato un’intervista dove parlavo della minore libertà di stampa in ltalia e del fatto che la gente si informava di meno. Non si riferiva alla Rai ma al mio libro La Scelta edito da Bompiani. Poi mi si accusa di aver partecipato con una telefonata a Piazza Pulita per difendere Report e il collega Giorgo Mottola dalle accuse di manipolazione.Se devo prendermi un provvedimento per aver promosso e difeso la squadra e un marchio storico della Rai come Report, tutelato la libertà di stampa , lo accetto con orgoglio. Oltretutto arriva dopo le interrogazioni di Fi sull’inchiesta su Mori e la commissione Antimafia, e la denuncia di Fazzolari per la puntata su Mediobanca.”
Posizione della Rai
In risposta alle polemiche, la Rai ha precisato che la lettera inviata a Ranucci non costituisce un provvedimento disciplinare, ma un richiamo formale all’osservanza delle procedure aziendali. Secondo l’azienda, la partecipazione a programmi di altre emittenti e la presentazione di libri in eventi pubblici richiedono un’autorizzazione preventiva, come previsto dal regolamento interno. La Rai ha inoltre ribadito il proprio impegno a garantire la libertà di espressione dei propri giornalisti, nel rispetto delle norme aziendali.