Roberto da Crema: “Rovinato dal gioco, mia figlia mi ha salvato”

Roberto da Crema racconta il suo difficile rapporto con il gioco d'azzardo e come la figlia lo abbia aiutato a uscirne.

Roberto da Crema, noto al pubblico come il “Baffo”, ha recentemente condiviso un capitolo difficile della sua vita legato al gioco d’azzardo. Ospite di Mara Venier a Domenica In, ha rivelato come la sua dipendenza abbia avuto un impatto devastante su di lui e sulla sua famiglia, ma anche come sua figlia sia stata fondamentale per il suo recupero.

La dipendenza dal gioco d’azzardo

Roberto da Crema ha raccontato di aver iniziato a giocare per divertimento, ma col tempo la situazione è sfuggita di mano. Il gioco d’azzardo era diventato una parte centrale della vita del presentatore. La dipendenza ha avuto conseguenze pesanti, portandolo a perdere ingenti somme di denaro e a compromettere i rapporti familiari. 

Il ruolo salvifico della figlia

In questo periodo buio, è stata la figlia di Roberto a intervenire per aiutarlo a uscire dalla spirale del gioco. “Oggi se mi dicono di giocare una schedina non lo faccio, non perché sia diventato bravo, ma perché l’ho superata dopo le parole di mia figlia. Una sera mi mette in un angolo e mi dice: ‘Papà, non preoccuparti, tu fai tante cose, hai sbagliato e vedrai che ce la fai se non giochi più. Ricominciamo da capo’”. ha raccontato a Mara Venier. Grazie al suo supporto, Roberto è riuscito a prendere coscienza della gravità della sua situazione e a cercare aiuto. “Quella cosa mi ha salvato. Mi ha fatto firmare la diffida in tutti i casinò d’Italia e all’estero. Dopo tre giorni è tornata e mi ha detto: ‘Ora ricominciamo’. Grazie a lei non sono andato più a giocare”, ha aggiunto.

Un nuovo inizio

Dopo aver affrontato la sua dipendenza, Roberto da Crema ha iniziato un percorso di recupero che lo ha portato a ricostruire la sua vita. A fine intervista Roberto ha avuto anche il tempo per una televendita: “Io vi voglio vendere non un oggetto, ma qualcosa che è gratis ognuno di voi ce l’ha ricco, povero, benestante che sia. La speranza ce l’avete tutti, Coltivatela! Dai con la speranza! Grazie Mara”.

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