Roberto Benigni e il sogno europeo: un omaggio agli eroi di Ventotene

Roberto Benigni celebra il sogno europeo ispirato dagli eroi di Ventotene, sottolineando l'importanza della cultura e della Rai.

Ieri sera Roberto Benigni è tornato sul piccolo schermo con uno spettacolo intitolato “Il Sogno”, trasmesso in diretta su Rai 1 e in Eurovisione. A dieci anni dal successo de “I dieci comandamenti”, l’artista toscano ha offerto al pubblico una serata ricca di emozioni, riflessioni e omaggi alla storia europea, con un particolare tributo agli eroi di Ventotene. Lo spettacolo è stato concepito come un viaggio attraverso le aspirazioni e i desideri dell’umanità, toccando temi universali come la libertà, la pace e l’unità. Benigni ha dichiarato: “Stupore, sorpresa, verità, bellezza: ci metterò tutta la mia gioia e il mio sentimento. Nel corso dello spettacolo si parlerà di noi, dell’Europa, del mondo, della nostra vita. Si parlerà delle nostre aspirazioni e soprattutto dei nostri sogni. E io sono un grande sognatore. E siccome, come dice il Poeta, i grandi sognatori non sognano mai da soli, sogneremo tutti insieme”.

L’eredità di Ventotene

Lo spettacolo di Benigni ha posto al centro della scena la nascita dell’Europa unita come tema principale. “Noi europei abbiamo realizzato cose straordinarie, ed è fondamentale ricordare chi siamo. Dobbiamo essere fieri della nostra identità: l’Europa, il continente più piccolo del mondo, è stata la scintilla di tutte le rivoluzioni, trasformando il pianeta. Da tremila anni è il crogiolo in cui sono stati forgiati alcuni dei più grandi pensieri dell’umanità: abbiamo inventato la logica, la ragione, il dubbio”, ha dichiarato Benigni. E ha proseguito: «Abbiamo dato al mondo la libertà, la democrazia, il teatro, lo sport, la chimica moderna, la coscienza di classe. Abbiamo spaccato l’atomo, dipinto la Cappella Sistina. Il nostro è un patrimonio comune, un tesoro immenso in ogni campo del sapere”. Inizia così il racconto di Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni e della genesi del Manifesto di Ventotene, proprio poche ore dopo le accese discussioni in Parlamento seguite alle dichiarazioni della premier Meloni. “Nel 1941, mentre tutto intorno c’erano rovine, morti e distruzione, su una piccola isola, Ventotene, tre uomini, tre eroi – Spinelli, Rossi e Colorni – ebbero un’intuizione straordinaria: cambiare tutto, voltare pagina, dare vita all’idea di un’Europa unita. Sono veri eroi della nostra storia, i pionieri di un nuovo futuro”, afferma Benigni con enfasi. “E da chi hanno tratto ispirazione? Dagli americani, che hanno creato gli Stati Uniti d’America. Pensate a chi c’era una volta in America, mamma mia”, aggiunge, con la sua inconfondibile ironia.

Un messaggio di speranza

Concludendo il suo intervento, Benigni ha lanciato un messaggio di speranza e ottimismo per il futuro dell’Europa. Ha invitato tutti a non dimenticare le lezioni del passato e a lavorare insieme per un continente più unito e giusto. Benigni ha raccontato la storia del Manifesto di Ventotene definendolo “una sorta di favola”, scritta da uomini che “non pensavano alle prossime elezioni, ma alle prossime generazioni”. Un testo che, pur contenendo alcune idee legate al contesto storico dell’epoca, conserva intatta la sua grandezza, perché “la sua idea centrale è ancora incredibilmente attuale”, basata su un principio fondamentale: “una giustizia sociale che non lascia indietro nessuno”. Le sue parole hanno risuonato come un appello a riscoprire e valorizzare l’eredità degli eroi di Ventotene, affinché il loro sogno di pace e unità possa continuare a vivere nelle nuove generazioni.

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