Riccardo Cocciante si racconta: tra complessi per la statura e censure musicali

Il cantautore Riccardo Cocciante svela retroscena della sua carriera musicale e le difficoltà affrontate.

Il complesso della statura

Riccardo Cocciante ha recentemente condiviso alcuni aspetti personali della sua vita e carriera musicale. In un’intervista, Cocciante ha confessato di aver avuto il “complesso della statura”. Questo aspetto della sua vita lo ha segnato profondamente, influenzando sia la sua vita personale che professionale. Nel colloquio con Andrea Laffranchi, l’artista rievoca il periodo in cui veniva etichettato come “Piccolo e brutto”, un giudizio che ha lasciato il segno: “Mi ha ferito, ma al tempo stesso mi ha spinto a cantare. È stata una sorta di reazione. Soffrivo per la mia statura, avevo un complesso di inferiorità e parlavo poco. Non mi sono mai considerato adatto alla televisione, perché l’aspetto fisico influisce sulla percezione di sé. Non è stato facile, ma nella musica ho trovato la mia rivincita. Ho capito che dovevo accettarmi per quello che ero… e alla fine tutti hanno riconosciuto che il canto colmava ciò che mancava altrove”, ha dichiarato, spiegando come questo sentimento lo abbia accompagnato durante gli anni della sua giovinezza.

Le censure e il cambiamento dei testi

Cocciante ha inoltre rivelato un episodio significativo legato alla sua carriera musicale. Durante la produzione di “Bella senz’anima”, uno dei suoi brani più celebri, fu costretto a modificare il testo originale. “Mi obbligarono a cambiare il testo di ‘Bella senz’anima’”, ha raccontato, sottolineando come all’epoca fosse comune che le case discografiche intervenissero pesantemente sui contenuti delle canzoni. Questo tipo di censura era diffuso, e molti artisti si trovavano a dover fare compromessi per vedere pubblicati i loro lavori.

La scelta di non partecipare alle Feste dell’Unità

Un altro punto interessante emerso dalle dichiarazioni di Cocciante riguarda il contesto socio-politico degli anni ’70 e ’80 in Italia. “Se non andavi alle Feste dell’Unità, venivi escluso”, ha affermato, ricordando come la partecipazione a questi eventi fosse quasi obbligatoria per chi voleva avere successo nel mondo della musica. Tuttavia, Cocciante decise di non aderire a questa sorta di “obbligo” sociale, scegliendo di mantenere la sua indipendenza artistica e personale. Questa scelta, sebbene rischiosa, non ha impedito al cantautore di costruire una carriera di successo, dimostrando che è possibile seguire la propria strada anche in un contesto che spesso impone conformità.

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