“Povere creature!” in TV: il film di Yorgos Lanthimos tratto dal romanzo di Alasdair Gray

Il film "Povere creature!" di Yorgos Lanthimos, ispirato al romanzo di Alasdair Gray, arriva in chiaro su Cielo stasera 24 ottobre alle 21.15. Scopriamo la trama, le origini letterarie e alcune curiosità sulla produzione.

Oggi 24 ottobre alle 21.15, il canale Cielo trasmetterà in chiaro “Povere creature!”, film del 2023 diretto da Yorgos Lanthimos. La pellicola, presentata all’80ª Mostra del Cinema di Venezia, ha ricevuto il Leone d’oro al miglior film. Il cast annovera Emma Stone nel ruolo di Bella Baxter, Mark Ruffalo come Duncan Wedderburn e Willem Dafoe nei panni del dottor Godwin Baxter.

Trama del film

Ambientato in epoca vittoriana, “Povere creature!” racconta la storia di Bella Baxter, una giovane donna che si suicida gettandosi nel Tamigi. Il dottor Godwin Baxter, uno scienziato dai metodi poco ortodossi, la riporta in vita impiantandole il cervello del feto che portava in grembo. Libera dai pregiudizi del suo tempo, Bella desidera scoprire il mondo e decide di fuggire con Duncan Wedderburn, un avvocato dissoluto, intraprendendo un’avventura attraverso i continenti. 

Il romanzo di Alasdair Gray

Il film è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo dello scrittore scozzese Alasdair Gray, pubblicato nel 1992. L’opera ha vinto il Whitbread Award e il Guardian Fiction Prize nello stesso anno. In Italia, il romanzo è stato pubblicato con i titoli “Poveracci!” e “Vita e misteri della prima donna medico d’Inghilterra”. Il libro presenta richiami a “Frankenstein” di Mary Shelley e ad autori come Lewis Carroll, Vladimir Nabokov e Arthur Conan Doyle, configurandosi come un pastiche vittoriano. 

Curiosità sulla produzione

Durante le riprese, Willem Dafoe, interprete del dottor Godwin Baxter, ha affrontato lunghe sessioni di trucco. Ogni giorno, l’attore impiegava sei ore per l’applicazione e la rimozione del trucco: quattro ore per metterlo e due per toglierlo. Dafoe ha dichiarato: “Mi presentavo alle tre del mattino, mi mettevo seduto sulla sedia, meditando e cercando di affrontare il fatto di dover stare completamente immobile. Non puoi dormire, perché comunque devi reagire ai movimenti che ti chiedono di fare i truccatori. È una faticaccia, a dirla tutta, ma mi piaceva lavorare con una maschera.” 

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