La terza stagione della serie antologica "Monster" su Netflix, intitolata "La storia di Ed Gein", ha debuttato il 3 ottobre 2025, portando sullo schermo la vita del famigerato assassino del Wisconsin. Interpretato da Charlie Hunnam, Gein è noto per i suoi crimini macabri che hanno ispirato personaggi iconici del cinema horror come Norman Bates e Leatherface. La serie ha suscitato dibattiti sulla rappresentazione dei criminali nella cultura popolare e sulla sensibilità nel trattare storie reali.
Una narrazione tra realtà e finzione
"Monster: La storia di Ed Gein" si distingue per l’approccio che mescola eventi reali con elementi di finzione. La serie non si limita a raccontare i crimini di Gein, ma esplora anche l’impatto culturale delle sue azioni, includendo riferimenti a film come "Psycho" e "Non aprite quella porta". Questa scelta narrativa ha generato opinioni contrastanti: alcuni spettatori hanno apprezzato l’approfondimento psicologico del personaggio, mentre altri hanno criticato l’eccessiva drammatizzazione e l’uso di licenze artistiche che potrebbero distorcere la realtà storica.
La performance di Charlie Hunnam e le reazioni del pubblico
Charlie Hunnam, noto per il suo ruolo in "Sons of Anarchy", ha affrontato la sfida di interpretare Ed Gein con un approccio che ha suscitato reazioni miste. Alcuni critici hanno elogiato la sua capacità di rappresentare la complessità del personaggio, mentre altri hanno ritenuto che la sua performance sfociasse in una caricatura involontaria. In un’intervista, Hunnam ha espresso iniziali preoccupazioni riguardo al ruolo, temendo di non avere il talento necessario per interpretare un personaggio così oscuro. Nonostante le sue riserve, ha deciso di accettare la parte, motivato dalla volontà di esplorare la psicologia di Gein.
Accoglienza critica e dibattito sulla rappresentazione
La serie ha ricevuto recensioni contrastanti. Su Rotten Tomatoes, ha ottenuto un punteggio del 20%, indicando una scarsa accoglienza da parte della critica. Le principali critiche riguardano la narrazione complessa e frammentaria, i toni "camp" e l’eccessiva violenza. Alcuni recensori hanno sottolineato come la serie, nel tentativo di approfondire la psicologia di Gein, finisca per giustificare o romanticizzare le sue azioni, sollevando questioni etiche sulla rappresentazione di criminali reali nella cultura popolare.