Modella virtuale su Vogue America: scoppia la polemica

Una modella creata con l'intelligenza artificiale appare in una pubblicità su Vogue America, scatenando un acceso dibattito nel mondo della moda.

Una modella generata dall’intelligenza artificiale è apparsa in una pubblicità su Vogue America, scatenando un acceso dibattito nel mondo della moda. L’immagine, che ritrae una giovane donna bionda e sorridente, è stata creata dalla società Seraphinne Vallora per una campagna del marchio Guess. Una piccola nota a margine dell’annuncio indica: “Prodotto da Seraphinne Vallora su AI”. 

Reazioni nel mondo della moda

L’utilizzo di una modella virtuale ha suscitato reazioni contrastanti. Felicity Hayward, modella curvy, ha commentato: “Una scelta pigra ed economica”, sottolineando come questa decisione possa minare anni di lavoro per promuovere il messaggio di “body positivity”. Ha aggiunto che l’uso di modelli generati dall’intelligenza artificiale è “un altro calcio nei denti, che influenzerà in modo sproporzionato i modelli plus-size”.

Implicazioni per l’industria della moda

L’adozione di modelli virtuali solleva interrogativi sul futuro dell’industria della moda. Vanessa Longley, amministratrice delegata dell’organizzazione benefica Beat per i disturbi alimentari, ha espresso preoccupazione: “Esponendo le persone a immagini di corpi irrealistici, si rischia di aumentare i disturbi alimentari”. Inoltre, l’uso di modelli generati dall’intelligenza artificiale potrebbe ridurre le opportunità di lavoro per professionisti del settore, come fotografi, truccatori e modelli.

Posizione di Seraphinne Vallora

I fondatori di Seraphinne Vallora, Valentina Gonzalez e Andreea Petrescu, hanno dichiarato alla BBC di essere stati contattati dal cofondatore di Guess, Paul Marciano, su Instagram per la campagna estiva del marchio. Hanno rivelato che il costo dell’operazione è stato a sei cifre, ma comunque inferiore rispetto a una campagna tradizionale con una troupe dedicata e modelle reali. Petrescu ha affermato: “In definitiva, tutte le pubblicità sono create per apparire perfette”. 

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