Michelle Hunziker: “Non sono i soldi. Il mio corpo è frutto di sacrifici e disciplina”

Michelle Hunziker ha appena festeggiato i sette anni del suo brand di beauty e benessere che conta oltre duecento tra prodotti di make-up, solari e integratori. Per celebrare il momento ha organizzato una giornata speciale a Villa Necchi Campiglio a Milano.

In un’intervista rilasciata al magazine Vanity Fair la showgirl elvetica ha affrontato un tema molto importante come la cura del corpo. Ammette di essere sempre stata molto attenta all’attività fisica e a trent’anni ha iniziato a studiare scienze motorie.

Diretta e schietta come sempre, Michelle Hunziker parla dei pregiudizi sul suo fisico: “Sai, tanti dicono ‘con i suoi soldi anche io avrei quel corpo’, invece mi dispiace ma è frutto di sacrifici, sudore e disciplina. Soprattutto a 47 anni!”.

Preferisce stare sempre in movimento e cerca di ritagliarsi almeno un’ora al giorno per mantenersi in forma: “Specialmente arti marziali e pesistica: lo sport non è solo una questione di bruciare calorie, ma di rafforzare la muscolatura. Purtroppo molte donne non lo sanno e pensano, ad esempio, che la corsa faccia bene, invece correre infiamma ed è deleterio perché produce ritenzione idrica”.

Michelle segue un regime alimentare bilanciato in carboidrati, proteine, fibre e grassi, ma ogni tanto si concede qualche piccolo sgarro, per poi tornare alla solita routine.

Su questo però rivela: “Non lo faccio per l’estetica, di quella sinceramente non mi interessa molto, ma per invecchiare bene. Ho il terrore degli acciacchi, delle malattie e dei dolori e l’unica ricetta che conosco è prendersi cura del proprio corpo, quotidianamente, con alimentazione sana e movimento”.

L’intervista si conclude con una domanda sul suo sogno nel cassetto e l’artista rivela di desiderare ancora di incontrare il principe azzurro e che sarebbe anche l’ora di trovarlo!

Notizie del giorno

ti potrebbe interessare

Due emendamenti del Governo hanno introdotto restrizioni ulteriori alle leggi che combattono il fenomeno del pezzotto, ovvero della pirateria televisiva nel mondo del calcio e non solo