Questa mattina in Good Morning Kiss Kiss con Max Giannini e Max Vitale è stato ospite il comico romano Maurizio Battista, che ha presentato il suo spettacolo “Tutti contro tutti“.
È capitato che alcuni comici entrassero in politica. Lo faresti?
«Se entrassi in politica significherebbe che è finito il mondo. Non lo farei mai. Non sarei in grado, non sono preparato. Per fare un esempio, non è che chiunque indossi la maglia numero 10 è in grado di giocare a pallone. Preferisco criticare.»
Parlaci del tuo spettacolo “Tutti contro tutti” che stai portando in tour.
«Lo spettacolo non è uno spettacolo, ma è una serata tra amici. Quando uscirete, direte: “Se Battista sta così, ringrazio Dio di come sto io”. C’è un orario di inizio, ma non un orario di fine. Finisce quando ci siamo stufati. Per esempio, a Capodanno uno spettatore in prima fila attirò la mia attenzione indicandomi l’orologio, come a dire che era tardi. Gli risposi: “Che problema c’è?”. Erano le 2:15. Lui rispose: “Battì, sono venuto a passare il Capodanno, non tutto l’anno”. »
Dicono che la tua comicità spesso prende di mira le donne. È vero?
«Hanno detto una stupidaggine, perché con tre ex mogli e varie convivenze, io sono quello che le caldeggia le donne, se ne parlo è perché so quello che dico. Posso dire che sono un docente? Poi ho anche tre figli e tre cani. Tra l’altro ho scoperto che i barboncini sono cani intelligentissimi. Se dici loro una cosa, la fanno. A mio figlio dico una cosa tre volte e non la fa.»
Se ti diciamo la parola “bar”, come la commenti?
«Beh, tanti artisti e colleghi hanno studiato all’Actor Studio, e c’è chi ha studiato Čechov, Stanislavskij, e altri. Quando chiedono a me che scuole ho frequentato, io rispondo: “Il bar”. Lo dico perché per fare il comico serve: un’età avanzata, spessore, esperienze ed è utile aver sofferto, perché chi soffre è più vicino agli altri. E poi deve aver fatto il “bar”. La comicità è la realtà e la pratica vale più della grammatica.»