Maccio Capatonda e la sfida del successo
Marcello Macchia, vero nome di Maccio Capatonda, è uno dei comici che in questi anni è riuscito maggiormente a spiccare nel panorama dello spettacolo italiano, con il suo stile surreale tanto da essere etichettato spesso come “genio”. “Io un genio? Mi fa molto piacere ma lo vivo anche male. Adesso sono il primo ad avere grandi aspettative su me stesso” ha spiegato, facendo trasparire una certa difficoltà nel gestire le aspettative del pubblico nei suoi confronti. La pressione del successo sembra essere un tema ricorrente nella sua carriera, un peso che l’attore affronta con umiltà e una buona dose di autoironia.
Un talento ereditato dai genitori e l’amore per i film horror
La comicità per Maccio è qualcosa che affonda le sue radici nelle dinamiche familiari. Ha dichiarato che i suoi veri “comici” sono sempre stati i suoi genitori. Questo legame speciale con la famiglia lo ha formato e ispirato sin da piccolo. Ha raccontato come fosse solito chiedere a sua madre di potersi immergere nel mondo del cinema, chiedendole di vedere, ad esempio, i film di Dario Argento. “Da bambino non ero votato alla comicità. Quando ero piccolo volevo fare prima l’attore poi il regista, in particolare di film horror. Ne ho anche girato qualcuno, appena mi hanno regalato la famosa telecamera: avevo nove anni”.
“Voglio girare un horror”
La televisione è il mezzo in cui si esprime, ma anche quello che lo fa divertire di più e che riesce a descrivere in maniera divertente e surreale: “È il mio pane, il mondo in cui sono cresciuto e che voglio destrutturare. Sono cresciuto negli anni ‘80, quelli del boom della tv berlusconiana e del cinema americano”. Per quanto riguarda i progetti futuri, invece, racconta un po’ a sorpresa che c’è quello di girare un film di paura: “Sono abbastanza convinto che il mio prossimo film sarà un horror. Voglio esplorare questo mondo, vorrei provare a sperimentare questa cosa”. Con il suo peculiare approccio al mondo dello spettacolo, Maccio Capatonda non solo continua a navigare le acque spesso turbolente della comicità, ma si prepara, dunque, ad affrontare sfide in nuovi generi cinematografici.