Luciano Ligabue, uno dei più grandi rocker italiani di sempre, compie 65 anni. Nato il 13 marzo 1960 a Correggio, in provincia di Reggio Emilia, il “Liga” ha costruito una carriera straordinaria che ha attraversato oltre tre decenni di musica, spettacoli dal vivo memorabili e incursioni nel cinema e nella letteratura. Con il suo stile inconfondibile e la capacità di raccontare storie di provincia, emozioni semplici e sogni mai spenti, Ligabue è riuscito a diventare una vera e propria icona della musica italiana.
Gli inizi e la svolta grazie a Pierangelo Bertoli
La carriera musicale di Ligabue non è iniziata subito sotto i riflettori. Prima di diventare un musicista affermato ha lavorato come operaio, ragioniere e persino come conduttore radiofonico. La sua passione per la musica lo ha portato a fondare nel 1987 il gruppo “Orazero”, con il quale ha iniziato a farsi notare nei concorsi per band emergenti. La grande occasione arriva grazie a Pierangelo Bertoli, che inserisce il brano Sogni di Rock ‘n’ Roll nel suo album Tra me e me. Questo episodio porta Ligabue a ottenere un contratto discografico con la WEA e nel 1990 esce il suo primo album omonimo, Ligabue. Il disco, contenente brani come Balliamo sul mondo, Non è tempo per noi e Piccola stella senza cielo, segna l’inizio di una carriera straordinaria.
Il successo negli anni ’90: tra rock e poesia
Il secondo album, Lambrusco coltelli rose & pop corn (1991), consolida il successo del cantautore, grazie a canzoni come Libera nos a malo e Salviamoci la pelle. Ma è con Buon compleanno Elvis (1995) che Ligabue diventa una superstar della musica italiana. Questo disco, trainato da hit come Certe notti, Vivo morto o X e Leggero, vende oltre un milione di copie e lo consacra definitivamente come una delle voci più autentiche del rock italiano. Gli anni ’90 sono anche il periodo dei grandi concerti: nel 1997, il suo live all’Arena di Verona viene registrato nell’album Su e giù da un palco, che diventa uno dei dischi dal vivo più venduti della musica italiana.
Gli anni 2000 e l’apice con “Ligabue a Campovolo”
Nel nuovo millennio Ligabue continua a pubblicare album di successo, da Miss Mondo (1999) a Nome e cognome (2005), contenente brani indimenticabili come Il giorno dei giorni e L’amore conta. Il 2005 segna un evento storico: il concerto di Campovolo, che porta oltre 180.000 spettatori all’aeroporto di Reggio Emilia, un record assoluto per un artista italiano. Il successo di questa esperienza si ripete nel 2011, nel 2015 e nel 2022, dimostrando l’incredibile legame tra Ligabue e il suo pubblico.
Il rapporto con il cinema e la letteratura
Oltre alla musica, Ligabue si è cimentato con successo anche nel cinema e nella letteratura. Nel 1998 debutta come regista con il film Radiofreccia, ispirato alla sua adolescenza e alla storia di una radio libera. La pellicola ottiene un grande successo di critica e pubblico, vincendo tre David di Donatello. Nel 2002 torna dietro la macchina da presa con Da zero a dieci, un film più intimo che racconta la storia di quattro amici. Anche la scrittura è una passione importante: dal romanzo La neve se ne frega (2004) alla raccolta di racconti Fuori e dentro il borgo (1997), Ligabue ha dimostrato di essere un narratore capace di catturare emozioni anche attraverso le parole scritte.
Il presente e il futuro di Ligabue
Negli ultimi anni Ligabue ha continuato a pubblicare album e a esibirsi dal vivo. Il suo ultimo disco, Dedicato a noi (2023), ha confermato la sua capacità di reinventarsi senza mai perdere l’autenticità che lo contraddistingue. A 65 anni, il Liga non ha intenzione di fermarsi: nuovi progetti, concerti e idee continuano ad animare la sua carriera, dimostrando che la sua passione per la musica è ancora fortissima. Il suo segno distintivo resta l’abilità di raccontare storie semplici, vere e intense, che parlano a più generazioni di fan.