Luciano Benetton ricorda Oliviero Toscani: “Ci faceva rischiare ma ne è valsa la pena”

Luciano Benetton racconta il suo rapporto con Oliviero Toscani, un sodalizio ricco di sfide e grandi successi.

Luciano Benetton all’indomani della scomparsa di Oliviero Toscani, parla del suo rapporto professionale e personale con uno dei fotografi più iconici della sua generazione. In un’intervista Benetton ha svelato aspetti inediti della loro collaborazione, caratterizzata da un mix di rischi e successi che ha lasciato un segno indelebile nell’immaginario collettivo.

I rischi di un sodalizio artistico

Il fondatore del celebre marchio di abbigliamento rivela che collaborare con Toscani non è stato sempre semplice. “Ci ha fatto rischiare tanto”, ammette Benetton senza mezzi termini. Le campagne pubblicitarie ideate dal fotografo erano spesso provocatorie e suscitavano reazioni contrastanti. Tuttavia, Benetton sottolinea che ne è valsa la pena, grazie all’immensa visibilità e al forte impatto sociale che queste campagne hanno generato. “Non c’era nulla di simile all’epoca, ed è proprio questo che le rendeva speciali”, aggiunge.

Successi e controversie

Le campagne pubblicitarie di Toscani per Benetton spesso trattavano temi complessi e controcorrente come l’AIDS, il razzismo e la guerra. Questi lavori non solo catapultavano l’azienda sotto i riflettori mediatici mondiali, ma contribuivano anche a trasformare il messaggio dietro il marchio, rendendolo sinonimo di impegno sociale. Luciano Benetton ricorda come le discussioni su questi temi spesso fossero accese, ma quanto alla fine fossero produttive per stimolare dialoghi importanti nella società. “Abbiamo aperto dibattiti che nessun altro sarebbe stato disposto a cominciare”, riflette Benetton.

Un legame personale e professionale

Oltre all’aspetto professionale, Benetton e Toscani condividevano un forte legame personale, sebbene non sempre facile. Secondo Benetton, Toscani avrebbe spesso preferito non essere visitato durante i suoi processi creativi. “Non voleva che andassi a trovarlo”, confessa Benetton, spiegando che forse era per non essere distratto o condizionato durante il suo lavoro. Al di là di queste dinamiche, c’era una comprensione e un rispetto reciproco che andava oltre il semplice rapporto di lavoro. Luciano Benetton infine conclude affermando che, nonostante le divergenze e le difficoltà, quella con Toscani è stata una delle collaborazioni più fruttuose e significative della sua carriera.

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