Global Samud Flotilla: tensioni crescenti e rifiuto di fermarsi a Cipro

La Global Samud Flotilla, diretta a Gaza con aiuti umanitari, denuncia attacchi e rifiuta la proposta di fermarsi a Cipro, mentre Israele viene indicato come responsabile di azioni ostili.

La Global Samud Flotilla, composta da 51 navi con a bordo cittadini, parlamentari ed europarlamentari, è diretta verso la Striscia di Gaza con l’obiettivo di consegnare aiuti umanitari e rompere l’assedio imposto alla regione. Negli ultimi giorni, la Flotilla ha denunciato una serie di attacchi e intimidazioni, attribuendo la responsabilità a Israele.

Attacchi al largo di Creta

Nella notte del 24 settembre 2025, al largo di Creta, la Flotilla ha riferito di essere stata sorvolata da almeno 15 droni a intervalli regolari di dieci minuti. Questi droni avrebbero provocato esplosioni a bordo delle imbarcazioni. La Flotilla ha indicato Israele come responsabile di questi attacchi. In precedenza, erano stati denunciati episodi simili in acque tunisine e sorvoli di droni in acque internazionali. In un comunicato su X, la Flotilla ha dichiarato: “Esplosioni, droni non identificati e disturbo delle comunicazioni. Il limite cui Israele e i suoi alleati sono disposti a spingersi per prolungare gli orrori della fame e del genocidio a Gaza è disgustoso”. 

Rifiuto della sosta a Cipro

Le autorità cipriote hanno proposto alla Flotilla di fermarsi nel loro territorio per ispezionare gli aiuti destinati a Gaza. Tuttavia, la Flotilla ha rifiutato questa proposta, affermando che l’obiettivo principale rimane quello di rompere l’assedio e consegnare direttamente gli aiuti alla popolazione di Gaza. In un comunicato, la Flotilla ha sottolineato che “qualsiasi attacco o ostruzione alla missione costituirebbe una grave violazione del diritto internazionale”.

Preoccupazioni e mediazioni internazionali

Il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha provveduto a informare il governo sulla situazione relativa alla Flotilla, aggiornando in particolare la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sugli sviluppi più recenti e sulle implicazioni per la sicurezza nell’area. La comunicazione rientra nel quadro di un costante monitoraggio della crisi da parte delle autorità italiane, che mantengono alta l’attenzione su quanto sta accadendo nel Mediterraneo orientale.

Parallelamente, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha avviato una delicata iniziativa diplomatica, aprendo un canale di dialogo con il patriarca latino di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, figura di riferimento nell’area anche sul piano umanitario. L’obiettivo è duplice: garantire la sicurezza degli aiuti destinati alla popolazione civile e favorire una soluzione diplomatica alla crisi in corso, evitando ulteriori tensioni in un contesto già estremamente fragile.

L’Italia, confermano fonti della Farnesina, si muove con discrezione ma determinazione, sostenendo gli sforzi internazionali per la de-escalation e cercando di offrire un contributo concreto alla tutela dei diritti umanitari e alla stabilità regionale.

le ultime news