Frankenstein di Guillermo del Toro: un’opera che divide critica e pubblico

Il nuovo adattamento di 'Frankenstein' diretto da Guillermo del Toro ha suscitato reazioni contrastanti alla Mostra del Cinema di Venezia 2025, dividendo critica e pubblico tra elogi e delusioni.

Il nuovo adattamento di “Frankenstein” diretto da Guillermo del Toro ha suscitato reazioni contrastanti alla Mostra del Cinema di Venezia 2025. Mentre alcuni critici hanno elogiato l’approccio visivo e la profondità emotiva del film, altri hanno espresso delusione per la mancanza di originalità e coinvolgimento emotivo.

Un’interpretazione umanizzata della creatura

Del Toro ha scelto di rappresentare la creatura, interpretata da Jacob Elordi, come un essere sensibile e affettuoso, in contrasto con le tradizionali rappresentazioni mostruose. Il regista ha dichiarato: “Per me Frankenstein è una seconda natura. Il mostro sono sempre stato io, sono stato Victor, Elizabeth… attraverso questo romanzo ho capito cosa ha significato essere un figlio, un padre”. Questa scelta ha ricevuto apprezzamenti per la sua profondità emotiva e per l’attenzione ai dettagli visivi.

Critiche alla mancanza di originalità

Tuttavia, alcune recensioni hanno evidenziato una mancanza di originalità e coinvolgimento emotivo nel film. La rappresentazione della creatura è risultata monodimensionale e distante, mentre l’interpretazione di Oscar Isaac nel ruolo di Victor Frankenstein è stata descritta come eccessivamente caricaturale. Inoltre, la narrazione è stata criticata per la sua frammentazione e per l’incapacità di coinvolgere lo spettatore. 

Un cast stellare e una produzione ambiziosa

Nonostante le critiche, il film vanta un cast di alto livello, con Oscar Isaac nel ruolo di Victor Frankenstein, Jacob Elordi come la creatura e Mia Goth nel ruolo di Elizabeth Lavenza. La produzione, sostenuta da Netflix con un budget significativo, ha puntato su scenografie elaborate e un’estetica gotica per ricreare l’atmosfera del romanzo di Mary Shelley. Del Toro ha sottolineato l’importanza di esplorare temi come la solitudine e l’accettazione dell’imperfezione, affermando: “Bisogna saper perdonare, accettare gli errori degli altri, aprire un dialogo sull’imperfezione”. 

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