Edoardo Pesce: “In ‘Unicorni’ sono papà Lucio, ma in una favola sarei Pinocchio”

L'attore Edoardo Pesce parla del suo ruolo nel film 'Unicorni' e delle sfide della genitorialità moderna.

Edoardo Pesce interpreta Lucio, un conduttore radiofonico progressista, nel film “Unicorni” di Michela Andreozzi. La pellicola affronta le sfide della genitorialità moderna attraverso la storia di Lucio e sua moglie Elena, interpretata da Valentina Lodovini, che si trovano a confrontarsi con le scelte del loro figlio Blu, un bambino di nove anni che ama vestirsi da femmina. 

Il ruolo di Lucio e le sfide della genitorialità

Lucio è un conduttore radiofonico brillante e progressista, sposato con Elena, una donna insicura ed emotivamente dipendente dal marito. Insieme, formano una famiglia allargata che include la prima moglie di Lucio e una figlia. Il loro unico figlio, Blu, di nove anni, adora vestirsi da femmina, una passione che i genitori accettano solo all’interno delle mura domestiche. La situazione si complica quando Blu desidera indossare il costume della Sirenetta per la recita scolastica, mettendo Lucio ed Elena di fronte a una difficile decisione tra il desiderio di proteggere il figlio e quello di sostenerlo nelle sue scelte. 

La prospettiva di Edoardo Pesce sul film

Edoardo Pesce ha condiviso le sue riflessioni sul ruolo di Lucio e sulle tematiche affrontate nel film. Ha sottolineato come “Unicorni” non prenda una posizione definitiva sul tema, ma piuttosto esplori le difficoltà e le incertezze che i genitori affrontano quando le scelte dei figli sfidano le convenzioni sociali. Pesce ha evidenziato che il film è rivolto principalmente ai genitori, mostrando come anche individui con idee progressiste possano trovarsi in crisi di fronte a situazioni inaspettate. 

La regia di Michela Andreozzi e il messaggio del film

La regista Michela Andreozzi ha dichiarato che “Unicorni” è un film che fa ridere e piangere, affrontando temi di inclusività ed educazione emotiva. Ha spiegato che la storia esplora cosa accade quando un bambino non si identifica nel genere con cui è nato e come questo possa mettere in crisi le certezze dei genitori. Andreozzi ha sottolineato l’importanza dell’ascolto profondo e dell’accettazione incondizionata, evidenziando che la difficoltà maggiore risiede negli adulti, poiché le nuove generazioni tendono ad essere più inclusive e aperte. 

le ultime news