Negli anni ’90, Donatella Rettore ha attraversato un periodo difficile caratterizzato da depressione e attacchi di panico. In un’intervista al Corriere della Sera, la cantante ha raccontato: “Il mio è un lavoro fatto di alti e di bassi, ci sono stati dei periodi di bassi in cui sono stata male”.
La truffa immobiliare e l’inizio della crisi
Nel 1992, Rettore decise di acquistare una casa, affidandosi a un’agenzia immobiliare. Dopo aver completato il rogito e versato il denaro, scoprì che la casa non risultava venduta e l’agenzia era scomparsa. “Una truffa. Ho fatto causa, ma intanto avevo perso tanti soldi. Ho perso fiducia in me stessa. Mi sono sentita una cretina. Mi dicevo: ‘Tanti successi ma non sai nemmeno comprarti una casa’”, ha confessato la cantante.
Attacchi di panico e depressione
A seguito di questa esperienza, Rettore ha iniziato a soffrire di attacchi di panico. “Un tempo non avevo paura di niente. Poi sono cominciati gli attacchi di panico. Lì per lì ho pensato: ‘Se sto davanti a quattromila persone, figurati se non posso affrontare gli attacchi di panico’”, ha raccontato. Tuttavia, gli episodi sono aumentati, portandola a fermare un aereo in fase di decollo per scendere. “Sono andata in analisi e mi sono aiutata anche da sola. Serve tanta volontà”, ha aggiunto.
Rapporto con la madre e ulteriori difficoltà
Il rapporto con la madre è stato complesso. Dopo la morte di tre figli, la madre di Rettore desiderava un maschio, ritenendo che la vita di un uomo fosse meno difficile. Non condivideva la passione musicale della figlia, temendo per la sua sicurezza nel mondo dello spettacolo. Nel 1986, quando Rettore firmò un contratto discografico per partecipare a Sanremo, la madre ebbe un malore. La cantante chiese di non partecipare al festival, ma l’etichetta non glielo permise. Dopo la morte della madre, Rettore ha attraversato un ulteriore episodio depressivo: “Dopo la morte di mia madre mangiavo solo biscotti, cioccolato e gelato. Mio marito cucinava, mi faceva mangiare assicurandosi che inghiottissi. È stato molto paziente”.