Chiara Cainelli e Alfonso D’Apice, ex partecipanti del Grande Fratello, hanno vissuto un’esperienza drammatica durante la loro vacanza negli Stati Uniti. Mentre si trovavano a Las Vegas, il van su cui viaggiavano si è ribaltato, intrappolandoli all’interno e facendo temere il peggio.
Il racconto dell’incidente
Il van ha subito un guasto improvviso, probabilmente lo scoppio di uno pneumatico, che ha causato il ribaltamento del veicolo. Alfonso D’Apice ha raccontato: “Il van ha frenato e poi si è ribaltato. Ho subito controllato che Chiara stesse bene, poi mi sono rialzato e sono passato davanti a tutti per raggiungere il vetro anteriore che non si era rotto. L’ho spaccato con lo specchietto retrovisore e mi sono tagliato la mano. Poi ho cominciato a dare calci finché la mia gamba ha attraversato il vetro e mi sono ferito seriamente. Mi sono strappato tutta la gamba. Abbiamo visto la morte con gli occhi”.
Le reazioni sui social e le critiche ricevute
Dopo l’incidente, Alfonso ha condiviso sui social video e immagini dell’accaduto, mostrando le ferite riportate e raccontando l’esperienza vissuta. Questa scelta ha suscitato reazioni contrastanti tra i follower. Alcuni hanno espresso solidarietà, mentre altri hanno criticato la decisione di pubblicare contenuti così personali. In risposta alle critiche, Alfonso ha dichiarato: “2025, purtroppo esistono ancora degli sciacalli che devono parlare delle cose degli altri senza un minimo di tatto o sensibilità per poi vantarsi delle visual. Dovrebbero vergognarsi. Ricordo qualche mese fa quando ho avuto la rapina in casa, dissero che non era vero perché non avevo fatto il video. Vergognatevi”.
Le condizioni attuali della coppia
Nonostante lo spavento e le ferite riportate, Chiara e Alfonso stanno bene. Alfonso ha subito una contusione e tagli profondi alla gamba, mentre Chiara è rimasta illesa. La coppia ha espresso gratitudine per essere sopravvissuta all’incidente e ha ringraziato i soccorritori per il tempestivo intervento. Alfonso ha aggiunto: “Abbiamo scampato la morte noi e altre 20 persone. È proprio grazie a quei video, alle foto e a tutto il materiale registrato da altri testimoni che ora potremmo essere tutelati in quanto legalità e sanità”.