La terza stagione di Call My Agent – Italia, in arrivo su Sky e NOW dal 14 novembre, riporta il pubblico dietro le quinte dell’industria dell’intrattenimento, dove tra risate, crisi e imprevisti si gioca ogni giorno il fragile equilibrio tra vita privata e professionale. Il remake italiano del cult francese Dix pour cent torna più maturo e consapevole, con nuovi ingressi, ospiti d’eccezione e un filo di malinconia che attraversa i sei episodi.
Un’assenza che diventa presenza
L’addio a Marzia Ubaldi, indimenticabile interprete di Elvira, è il punto di partenza della stagione. La sua scomparsa, invece di essere taciuta, diventa un motore narrativo e simbolico: la “madre” della CMA lascia un vuoto che obbliga i suoi “figli” a crescere. «In questa stagione i protagonisti diventano adulti, nel lavoro e nella vita», spiega lo sceneggiatore Federico Baccomo. Una presenza che continua a permeare ogni scena, tra nostalgia e affetto.
Nuove sfide, nuovi equilibri
La regia passa a Simone Spada, mentre la scrittura, firmata da Baccomo, Camilla Buizza e Tommaso Renzoni, esplora lati più intimi e vulnerabili dei personaggi. «Abbiamo deciso di mettere in discussione il modo in cui lavorano e vivono», racconta Sara Drago. «È una stagione piena di “bombe” che esplodono: emozionali, relazionali e professionali». A portare ulteriore dinamismo arrivano due new entry d’impatto: Gianmarco Saurino e Nicolas Maupas, rispettivamente il nuovo “antagonista” e un volto più leggero, pronto a sconvolgere gli equilibri dell’agenzia.
L’universo delle guest star
Come sempre, Call My Agent – Italia si nutre del gioco di specchi tra realtà e finzione. Luca Argentero, Michelle Hunziker, Aurora Ramazzotti, Stefania Sandrelli, Ficarra & Picone, Miriam Leone e perfino il cast di Romanzo Criminale – La serie si prestano con ironia a interpretare versioni di sé stessi. «È un laboratorio di comicità dove gli ospiti possono divertirsi con i ruoli che avrebbero voluto avere», spiega Maurizio Lastrico. Il risultato è una galleria di cameo irresistibili, capaci di raccontare con leggerezza le contraddizioni del mondo dello spettacolo italiano.
Tra ironia e riflessione
Oltre alla comicità, questa stagione affronta anche il momento difficile dell’industria culturale italiana, con un tono più consapevole e disincantato. Gli attori riflettono sul precariato, sulla fragilità dei lavoratori del settore e sulla mancanza di prospettiva. «Mi spaventa l’assenza di desiderio nell’investire nella cultura», osserva Drago. «Il nostro lavoro contribuisce al PIL, ma spesso non viene percepito come tale», aggiunge Sara Lazzaro.
Una famiglia imperfetta che funziona
Nonostante le trasformazioni, Call My Agent – Italia resta fedele alla sua anima: un ritratto affettuoso e tagliente di un’agenzia che, tra rivalità e solidarietà, continua a essere una “famiglia disfunzionale” ma autentica. Come afferma Nils Hartmann di Sky Studios, «la serie è un crocevia di talenti che rispecchia l’universo Sky, ironico, colto e al passo con i tempi».
