Alberto Angela, è ritornato ieri lunedì 30 giugno con il secondo appuntamento di Noos – L’Avventura della conoscenza. Il divulgatore scientifico riesce sempre a catturare con entusiasmo e passione i suoi spettatori, proponendo programmi di storia approfonditi e ricchi di aneddoti dettagliati e interessanti. Figlio dell’amato Piero Angela, la passione di Alberto per la storia non è mai derivata dal lavoro del papà, ma è innata e coltivata con passione e tanto studio., ha vissuto eventi significativi che hanno segnato profondamente la sua vita personale e professionale. Tra questi, la perdita del padre Piero, una bocciatura scolastica e un drammatico sequestro in Niger.
La perdita del padre Piero Angela
Piero Angela, celebre giornalista e divulgatore scientifico, è scomparso il 13 agosto 2022 all’età di 93 anni, dopo una lunga malattia. La notizia è stata annunciata dal figlio Alberto sui social media. In quell’anno, era in onda la ventinovesima stagione di “Superquark”, le cui ultime puntate erano state registrate poche settimane prima della sua morte. Il 16 agosto è stata allestita la camera ardente presso la sala della Protomoteca del Palazzo Senatorio in Campidoglio, seguita dal funerale con rito laico. La salma è stata poi portata al cimitero Flaminio per la cremazione.
La bocciatura scolastica
Nonostante il suo brillante percorso accademico e professionale, Alberto Angela ha affrontato una bocciatura durante le scuole elementari. In un’intervista, Piero Angela ha rivelato nel programma Cartabianca di Bianca Berlinguer nel 2018: “Mio figlio è stato bocciato in quinta elementare. Come l’ho presa? Bene! Quando uno non fa bene deve essere punito! Gli bruciò molto, credo che gli abbia innescato una spirale virtuosa”. Questo episodio non ha impedito ad Alberto di proseguire con successo i suoi studi, laureandosi in Scienze Naturali con il massimo dei voti e intraprendendo una carriera di successo nella divulgazione scientifica.
Il sequestro in Niger
Nel febbraio del 2002, durante le riprese di una puntata di “Ulisse – Il Piacere della Scoperta” nel deserto del Niger, Alberto Angela e la sua troupe sono stati sequestrati da tre uomini armati. L’episodio è durato circa 15 ore, durante le quali sono stati picchiati, minacciati e derubati di attrezzature, denaro e oggetti personali. Alberto ha descritto l’esperienza come “quindici ore da Arancia meccanica, da condannati a morte”. Nonostante la drammatica esperienza, ha continuato con passione la sua attività di divulgazione scientifica.