Il cinema spagnolo piange la scomparsa di una delle sue interpreti più intense e poliedriche: Verónica Echegui è morta a 42 anni presso l’Ospedale 12 de Octubre di Madrid. Attrice dal talento multiforme e dalla profonda sensibilità, da tempo affrontava una malattia con grande riservatezza e dignità, lontano dalle luci della ribalta. La notizia è stata confermata da fonti vicine alla famiglia.
Carriera e riconoscimenti
Nata a Madrid nel 1983 come Verónica Fernández de Echegaray, Echegui ha esordito nel 2006 con “Yo soy la Juani” di Bigas Luna, ottenendo una nomination ai Premi Goya come miglior attrice esordiente. Ha poi recitato in “El patio de mi cárcel” (2008) e “Katmandú, un espejo en el cielo” (2011), ricevendo ulteriori candidature ai Goya. In Italia, è stata protagonista di “Lasciati andare” (2017) accanto a Toni Servillo e Luca Marinelli, e nel musical “Ballo, Ballo” (2020). In televisione, ha partecipato a serie come “Intimidad” (2022) e “Los pacientes del doctor García” (2023). Nel 2022, ha vinto il Goya per il miglior cortometraggio di fiction con “Tótem loba”.
Reazioni e omaggi
Il premier spagnolo Pedro Sánchez ha dichiarato: “Un’attrice con un talento e un’umiltà enormi”. Colleghi e amici si sono riuniti nella camera ardente presso la casa funeraria La Paz a Tres Cantos, Madrid, per renderle omaggio.
Vita privata e riflessioni
Echegui era legata sentimentalmente all’attore Alex García da tredici anni. In un’intervista a “Divinity” nel novembre scorso, aveva riflettuto sulla morte: “Perché si parla tanto di fisico, di bellezza, e molto meno o non tanto del fatto che tutti moriamo, che la morte può sorprenderti da un momento all’altro?”.