Addio a Jack DeJohnette, il batterista che ha rivoluzionato il jazz

Jack DeJohnette, leggendario batterista jazz, è scomparso all'età di 83 anni, lasciando un'impronta indelebile nella storia della musica.

Jack DeJohnette, uno dei più influenti batteristi jazz del XX secolo, è morto all’età di 83 anni. La notizia della sua scomparsa, riportata da Clash Music, segna la fine di un’epoca per il jazz contemporaneo.

Dall’inizio come pianista alla collaborazione con Miles Davis

Nato a Chicago il 9 agosto 1942, DeJohnette iniziò la sua carriera musicale come pianista, per poi passare alla batteria. Negli anni ’60, collaborò con John Coltrane, contribuendo alla rivoluzione sonora che portò alla nascita del genere fusion. La sua carriera decollò a New York, dove fu chiamato da Miles Davis a sostituire Tony Williams nella sua band. Fu il batterista principale di “Bitches Brew”, album che ha ridefinito il jazz e aperto la strada alla contaminazione con rock e psichedelia.

Il trio con Keith Jarrett e Gary Peacock

Durante la sua carriera, DeJohnette ha collaborato con numerosi artisti di spicco, tra cui Keith Jarrett e Gary Peacock. Insieme, hanno formato un trio che ha affrontato il repertorio degli standard jazz, incidendo una quantità di musica straordinaria. Il loro lavoro sugli standard, le intramontabili canzoni di autori come George Gershwin e Cole Porter, è considerato un punto di riferimento nel jazz. 

Un’eredità musicale senza tempo

DeJohnette ha lasciato un’eredità immensa: non solo per la sua tecnica fluida e innovativa, ma per la sua capacità di trasformare la batteria in uno strumento narrativo, capace di evocare mondi, emozioni e visioni. La sua musica continuerà a parlare, come solo i grandi sanno fare.

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