È scomparsa a soli 43 anni Emilie Dequenne, l’attrice belga divenuta celebre per il suo ruolo nel film Rosetta (1999). Dequenne si è spenta domenica sera all’ospedale Gustave Roussy di Villejuif, in Francia, a causa di un carcinoma surrenalico, un raro tumore del sistema endocrino. La notizia, diffusa nella tarda serata del 16 marzo, è stata confermata dalla sua famiglia e dalla sua agente, Danielle Gain.
Una carriera luminosa
Émilie Dequenne è un’attrice belga che ha saputo conquistare il panorama cinematografico internazionale grazie al suo straordinario talento e alla sua versatilità. Nata il 29 agosto 1981 a Beloeil, in Belgio, ha esordito sul grande schermo con una performance che l’ha immediatamente consacrata come una delle interpreti più promettenti della sua generazione. Il suo nome è indissolubilmente legato al film “Rosetta” (1999) dei fratelli Dardenne, un’opera che le ha regalato la Palma d’Oro per la miglior interpretazione femminile al Festival di Cannes, proiettandola nell’élite del cinema europeo.
Gli esordi e il successo con “Rosetta”
L’incontro tra Émilie Dequenne e il cinema è avvenuto quasi per caso. Giovane e determinata, si presentò ai provini per “Rosetta” senza alcuna esperienza significativa nel mondo della recitazione. I fratelli Dardenne, noti per il loro realismo sociale e il loro rigore cinematografico, rimasero affascinati dalla sua intensità e dalla sua capacità di incarnare il ruolo con naturalezza e forza emotiva. Nel film, Dequenne interpreta Rosetta, una ragazza che lotta strenuamente per trovare e mantenere un lavoro, in una società che sembra ignorarla. La sua interpretazione cruda e realistica emozionò critica e pubblico, rendendola un’icona del cinema d’autore.
Una carriera ricca di sfide e trasformazioni
Dopo il trionfo a Cannes, la carriera di Émilie Dequenne è decollata rapidamente, permettendole di esplorare ruoli diversificati e complessi. L’attrice ha saputo evitare il rischio di rimanere intrappolata in un solo tipo di personaggio, accettando sfide sempre nuove e dimostrando un’evidente maturità artistica. Nel 2001 ha recitato nel film “La Fille du RER” di André Téchiné, dove ha mostrato una gamma emotiva ampia e profonda, confermando la sua capacità di adattarsi a diversi registri cinematografici. Successivamente, ha preso parte a numerosi film che hanno consolidato la sua reputazione, come “Une femme de ménage” (2002) di Claude Berri e “La Vie d’une autre” (2012) con Juliette Binoche. Uno dei suoi ruoli più acclamati è stato quello in “À perdre la raison” (2012) di Joachim Lafosse, un dramma ispirato a una storia vera che racconta la discesa nella disperazione di una giovane madre. La sua interpretazione intensa le è valsa il premio Magritte per la miglior attrice e il premio Un Certain Regard al Festival di Cannes.
Il ritorno al successo con il cinema d’autore
Negli ultimi anni Émilie Dequenne ha continuato a lavorare in produzioni di qualità, mantenendo un equilibrio tra cinema d’autore e film più accessibili al grande pubblico. Ha recitato in “Pas son genre” (2014), dove interpreta una parrucchiera che si innamora di un professore di filosofia. Il film, diretto da Lucas Belvaux, ha messo in luce ancora una volta la sua straordinaria capacità di rendere autentiche e credibili le emozioni dei suoi personaggi. Nel 2019 è tornata sotto i riflettori con “Les Choses qu’on dit, les choses qu’on fait” di Emmanuel Mouret, un dramma romantico che ha ricevuto critiche entusiastiche.
Il ricordo di Emilie Dequenne
Dopo la scomparsa di Emilie Dequenne, numerosi messaggi di cordoglio e ricordi sono arrivati da amici, colleghi del mondo dello spettacolo e rappresentanti istituzionali. La ministra della Cultura francese, Rachida Dati, ha evidenziato la grande perdita per il cinema francofono: “Se ne va troppo presto un’attrice di talento che aveva ancora tanto da offrire”. Il regista Gilles Jacob l’ha ricordata con affetto, sottolineando il suo straordinario contributo a Rosetta: “Ha dato un’energia straordinaria a un film già di per sé potentissimo”. Anche Alexandra Lamy ha espresso il suo dolore con un messaggio toccante: “Non ho parole, solo tristezza”.