Mario Monicelli, nato a Roma il 16 maggio 1915, è stato uno dei più influenti registi e sceneggiatori italiani, noto per aver contribuito significativamente alla commedia all’italiana con film come “I soliti ignoti” e “La grande guerra”. La sua carriera è stata costellata da successi e riconoscimenti, tra cui sei candidature all’Oscar.
Le origini e il luogo di nascita
Per lungo tempo si è creduto che Monicelli fosse nato a Viareggio, città alla quale era profondamente legato. Tuttavia, ricerche successive hanno confermato che il regista nacque a Roma, nel rione Campo Marzio, in via della Croce. Nonostante ciò, Monicelli stesso alimentava l’equivoco per la sua forte affezione verso Viareggio, considerandola la città della sua anima. Il sindaco di Viareggio, Luca Lunardini, ha dichiarato: “È vero: Mario Monicelli non è nato fisicamente a Viareggio, non risulta iscritto alla nostra anagrafe”, aggiungendo che Monicelli “amava talmente tanto Viareggio che considerava questa città il luogo in cui era nata la sua anima”.
L’esordio nel cinema e la collaborazione con Steno
Dopo aver frequentato il Convitto Nazionale Cicognini a Prato e l’Università di Pisa, Monicelli si avvicinò al mondo del cinema negli anni ’30. Nel 1934 realizzò il cortometraggio “Cuore rivelatore”, ispirato all’opera di Edgar Allan Poe, insieme ad Alberto Mondadori e Alberto Lattuada. Successivamente, collaborò con Steno (pseudonimo di Stefano Vanzina) in una serie di film comici interpretati da Totò, tra cui “Totò cerca casa” (1949) e “Guardie e ladri” (1951). Quest’ultimo film vinse il premio per la miglior sceneggiatura al Festival di Cannes.
Le candidature all’Oscar e i riconoscimenti internazionali
Monicelli ricevette sei candidature all’Oscar: due per la migliore sceneggiatura originale e quattro per il miglior film straniero. Tra i suoi film più celebri figurano “I soliti ignoti” (1958), considerato il capostipite della commedia all’italiana, e “La grande guerra” (1959), che vinse il Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia e ottenne una candidatura all’Oscar come miglior film in lingua straniera. Nel 1991, Monicelli ricevette il Leone d’oro alla carriera, riconoscimento che coronò una vita dedicata al cinema.