Vernasca, borgo emiliano in provincia di Piacenza

Oggi ci troviamo a Vernasca, uno splendido comune dell'Emilia-Romagna in provincia di Piacenza. Scopriamo insieme le attrazioni e il cibo.
Vernasca
Castello di Vigoleno

In questo appuntamento di “Saluti da Kiss Kiss“, rubrica in onda dal lunedì al sabato su Radio Kiss Kiss, facciamo tappa a Vernasca, caratteristico borgo dell’Emilia-Romagna in provincia di Piacenza. Il territorio, abitato fin dal neolitico, si trova in val d’Arda, sull’Appennino Ligure.

Ma scopriamo meglio questo incantevole comune!

Perché si chiama così?

Il toponimo, che in un documento del XIV secolo compare come Lavernascha, deriva dal termine celtico “verna”, che significa “ontano, castagno selvatico”.

Cosa vedere e cosa fare a Vernasca?

  • Castello di Vigoleno: risalente al X secolo, è un esempio di borgo fortificato medievale di particolare bellezza, completamente intatto in tutte le sue parti. La cinta muraria merlata è interamente percorribile sull’antico cammino di ronda. All’interno delle mura si trovano il mastio, la parte residenziale del castello e alcune abitazioni, edificate intorno alla Pieve di San Giorgio.
  • Pieve di San Giorgio: la chiesa, completata nel 1223 e situata nella frazione di Vigoleno, è in stile romanico. La facciata è in pietra grigia locale e il portale è ricco di fregi. All’interno meravigliosi capitelli delle colonne di arte romanica e numerosi affreschi.
  • Pieve di San Colombano: risalente al XII secolo, oggi sono rimasti alcuni resti, del campanile e dell’abside. Il resto del tempio è stato abbattuto all’inizio del ‘900, quando era già stato reso pericolante da una frana.
  • Chiesa parrocchiale di San Colombano: situata nei pressi dell’antica Pieve, ma più in basso, venne edificata nel 1890.
  • Centro Visita Provinciale della Via Francigena: situato in quella che anticamente era la canonica dell’antica Pieve di S. Colombano, uno spazio museale e didattico nel quale sono raccolti, al pianterreno, materiali illustrativi e reperti storici riguardanti la tratta piacentina del cammino di pellegrinaggio verso Roma. Al primo piano sono invece esposti gli affreschi distaccati dalle pareti absidali dell’antica Pieve, tra cui quello della “Madonna Incoronata”.
  • Riserva naturale geologica del Piacenziano: è un’area naturale protetta istituita per la tutela del cospicuo patrimonio di reperti fossili del pliocene. Il parco, nella sua conformazione attuale, è stato istituito nel 2011 dall’unione di due aree protette già esistenti: il “Parco fluviale dello Stirone” e la “Riserva naturale geologica del Piacenziano”.

Cosa mangiare a Vernasca?

  • Anolini in brodo
  • Tortelli al burro e salvia
  • Tagliatelle al sugo di funghi
  • Stracotto di manzo
  • Selvaggina arrosto
  • Torta fritta, tradizionali frittelle calde

Ecco alcuni ristoranti da provare!

  • Ristorante Antica Pieve
  • Agriturismo Villa Baroni
  • Trattoria Trinità

A Radio Kiss Kiss è intervenuto Giuseppe Sidoli, sindaco di Vernasca:

«Nel territorio di Vernasca, di 70 chilometri quadrati, è compreso il borgo medievale di Vigoleto, riconosciuto tra i primi 50 borghi più belli d’Italia. Il castello si trova all’interno del borgo, in cui c’è il castello e una serie di abitazioni edificate intorno l’antica Pieve di Vigoleno, di romanico puro, che è conservata in modo splendido. Il borgo ha mantenuto le caratteristiche medievali e risale al 1100-1200. Nei secoli il borgo è rimasto incredibilmente in modo completo e originale. È rimasto tutto com’era a quel tempo. Nella chiesa, in stile romanico puro, e anche nel castello, composto da una parte militare e da una residenziale, dopo 900 anni non c’è una crepa. Questo vuol dire che chi l’ha costruito aveva delle competenze di altissima eccellenza. Vernasca ha 29 frazioni e la Pieve di San Colombano ha la torre con l’orologio funzionante. Da vedere il Parco paleontologico dello Stirone, parco regionale molto importante, e la Riserva naturale geologica del Piacenziano, dove ci sono ritrovamenti di grande valore paleontologico, questo a dimostrare che nel territorio c’era il mare. Tra le specialità tipiche ci sono gli anolini in brodo.»

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