Oggi in Good Morning Kiss Kiss abbiamo avuto in collegamento Emanuele Masillo per parlare con lui della splendida area naturalistica delle Saline Conti Vecchi, in provincia di Cagliari.
Verdi montagne che si stagliano contro la macchia mediterranea e vasche color rosa: questo è il paesaggio offerto dalle meravigliose Saline Conti Vecchi, una riserva naturale della provincia di Cagliari che oggi rappresenta un esempio di efficienza industriale, dove natura e uomo riescono a convivere da quasi un secolo.
Infatti, la salina è tutt’ora attiva e i moderni impianti di produzione affiancano i vecchi macchinari di un tempo, perfettamente conservati in un museo dedicato. Le Saline Conti Vecchi hanno aperto nel 1931 ed hanno resistito alla guerra e alle varie crisi economiche. Oggi si estendono su un territorio di 2.700 ettari vicino lo stagno di Santa Gilla.
Tutto è iniziato negli anni Venti, quanto l’area intorno allo stagno era soltanto una palude. L’ingegnere Luigi Conti Vecchi riesce ad avere la concessione per bonificare la zona e costruirvi una salina. Purtroppo l’imprenditore è morto poco prima di vedere realizzata l’impresa, portata poi avanti dal figlio e dal nipote.
Da una terra malsana a pochi chilometri da Cagliari è quindi sorta una realtà industriale forte e florida che esportava tonnellate di sale in tutto il mondo. Un declino si è avuto durante i vari passaggi di proprietà negli anni Settanta e la svolta arriva nel 1984, quando l’industria viene rilevata da Eni.
L’oasi sarda è stata dunque riqualificata e ufficialmente aperta al pubblico nel 2017, grazie alla cooperazione tra Syndial-Eni e FAI (Fondo Ambiente Italiano). Attualmente è possibile ammirarne la bellezza grazie ad una visiva di due ore che include gli impianti, l’oasi naturalistica e il museo.
La prima parte del tour inizia dai locali storici, dove sembra che il tempo si sia fermato. Infatti, qui si possono vedere l’officina, il laboratorio chimico e gli uffici ripristinati come apparivano negli anni Trenta. Ogni sala accoglie materiale originale dell’epoca che comprende macchine da scrivere, strumenti, documenti d’archivio e molto altro.
Quindi il visitatore è accompagnato da video-racconti che spiegano il ciclo del sale e la storia di quella che è la seconda salina più imponente in Italia. La seconda parte della visita invece è un giro a bordo di un trenino in compagnia di un autista che farà da guida. Il percorso si articola attraverso bacini evaporanti, cumuli di sale, vasche salanti e distese di salicornia.
Ci sono circa 250 vasche che fanno da habitat a decine di specie di uccelli, tra cui anatre, gallinelle d’acqua, aironi, falchi, gheppi, garzette e soprattutto fenicotteri, la cui colonia è composta da quasi 10.000 esemplari.