In questo appuntamento di “Saluti da Kiss Kiss“, rubrica in onda dal lunedì al sabato su Radio Kiss Kiss, facciamo tappa a Padula, caratteristico borgo della Campania in provincia di Salerno. Il suo territorio si trova nel Vallo di Diano, su due colli a 699 metri sopra il livello del mare. È celebre per la Certosa di San Lorenzo.
Ma scopriamo meglio questo incantevole comune!
Perché si chiama così?
Il toponimo deriva dal latino paludem (palude), mediante la trasposizione delle lettere “d” e “l” che si osserva anche nell’italiano padule, maschile (variante toscana di palude): infatti in passato nella pianura sottostante si estendeva una palude.
Cosa vedere e cosa fare a Padula?
- Certosa di San Lorenzo: si tratta della prima certosa ad essere sorta in Campania, anticipando quella di San Martino a Napoli e di San Giacomo a Capri. È composta da tre chiostri, un giardino, un cortile ed una chiesa; è uno dei più sontuosi complessi monumentali barocchi del sud Italia, nonché la più grande certosa a livello nazionale e tra le maggiori d’Europa. Nel 1998 è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
- Chiesa di San Michele Arcangelo: chiamata anche di Sant’Angelo, è la chiesa madre di Padula. Situata nel punto più alto del paese, risale al IX-X secolo.
- Chiesa della Santissima Annunziata: probabilmente costruita prima del XVII secolo, venne totalmente rifatta nel XVIII secolo. È sede del Sacrario dei Trecento, dove sono conservati i resti dei caduti durante la Spedizione di Sapri.
- Chiesa di San Clemente: la chiesa era una parrocchia signorile e venne fondata intorno al ‘200. Chiusa dopo il terremoto del 1980, venne riaperta dopo il 1998.
- Chiesa di San Martino: è tra i monumenti religiosi più antichi di Padula. Si trova nel rione del Tuorno, di cui si ha documentazione nel 1292. Nel 1498 venne annessa alla chiesa matrice di San Michele Arcangelo, come una delle nove parrocchie del paese. Ancora oggi conserva le caratteristiche e l’integrità originale.
- Eremo di San Michele alle Grottelle: il luogo, già frequentato in età pagana, era dedicato al dio Attis. Quando subentrò il cristianesimo, la chiesa fu dedicata a San Michele Arcangelo e a San Giacomo. Nell’XI secolo il santuario era di pertinenza del monastero di San Nicola al Torone e, nel 1538, la Certosa di Padula acquisì l’eremo e tutti i territori dell’abate di San Nicola al Torone.
- Battistero di San Giovanni in Fonte: chiamato anche “battistero di Marcelliano”, è uno dei più antichi insediamenti del cristianesimo in epoca tardoantica. È caratterizzata da una sorgente collocata al centro della chiesa, le cui acque, raccolte in una vasca, consentivano il battesimo dei fedeli per immersione.
- Museo archeologico provinciale della Lucania occidentale: si trova all’interno della Certosa di San Lorenzo e al suo interno conserva numerosi reperti archeologici rinvenuti nella Valle del Tanagro, fra tombe, lapidi, statue, capitelli e colonne.
- Casa-museo Joe Petrosino: Giuseppe Petrosino, detto “Joe”, è stato un poliziotto italiano naturalizzato statunitense, un pioniere nella lotta contro il crimine organizzato.
- Museo della Pietra: al suo interno è illustrata tutta la filiera millenaria della lavorazione della pietra di Padula, dall’estrazione al trasporto dei blocchi, agli utensili.
Cosa mangiare a Padula?
- Fagiolini con pomodoro
- Frittelle con i gamberi
- Insalata di mare con salsa di limone
- Polpette, fatte con pane raffermo e salsicce, in sugo di pomodori locali
- Pizza di sanguinaccio, dolce a base di pasta frolla ripiena di sanguinaccio
Ecco alcuni ristoranti da provare!
- La Locanda dei Trecento
- Trattoria degli Ulivi
- Ristorante Porticum Herculis
A Radio Kiss Kiss è intervenuto Antonio Fortunati, assessore al Comune di Padula:
«Inizierei la visita dal centro storico, perché immagino che la Certosa di San Lorenzo sia già ben conosciuta. Credo di poter dire che venire a Padula vuol dire immergersi non solo in storia e arte, ma anche in una pace mistica. Il borgo si trova a 700 metri s.l.m. e speriamo che l’alta velocità ci dia una spinta in più per avviare uno sviluppo non solo turistico ma anche economico del Vallo di Diano. Sicuramente a Padula oltre alla sua Certosa, ci sono da vedere i monumenti, il Battistero Paleocristiano, le chiese rupestri. Inoltre, ci sono anche tanti agriturismi e masserie con prodotti tipici e a km zero. Di grande interesse il centro storico con le sue torri e da percorrere lungo le sue vie medievali. Presenti vari musei, tra cui quello archeologico, la Casa-museo di Joe Petrosino, ad opera del pronipote che fa rivivere la storia. Presente anche il Museo della pietra. C’è tanto da fare, ma c’è già tantissimo da vedere. Tra le specialità tipiche ci sono le polpette di Padula, fatte con pane raffermo e salsicce, in sugo di pomodori locali, e la pizza di sanguinaccio.»