Lavello, Comune lucano della provincia di Potenza

In Good Morning Kiss Kiss è stato nostro ospite in collegamento Gianluca Carretta, il vicepresidente della Pro Loco di Lavello, borgo in provincia di Potenza.

Lavello è un piccolo paesino della provincia di Potenza. Si trova nel Vulture-Melfese, un’area nord-est della Basilicata tra Puglia, Campana e il potentino. Nello specifico, è situato nella valle del fiume Ofanto ed oggi si tratta del sesto Comune della Regione per numero di abitanti.

L’abitato della città ha antiche origini, come dimostrato dal rinvenimento di resti di un arcaico villaggio dell’Età del Ferro. Il borgo sarebbe quindi nato dall’agglomerato dauno-romano di Forentum e il suo toponimo forse proviene dalla parola latina “labellum”, utilizzato per riferirsi all’abbeveratoio del bestiame.

Sappiamo che Lavello era già abitata sicuramente in epoca Longobarda e qui è stato ucciso nell’839 il duca di Benevento Sicardo. In età normanna, invece, con l’arrivo della casata Altavilla nasce la Contea di Puglia e Lavello è tra le 12 baronie nelle quale si divide il nuovo stato normanno.

I normanni apportano una riorganizzazione sia religiosa che amministrativa della cittadina e già dal 1025 Lavello è sede vescovile. In questi stessi anni poi viene avviata una ridefinizione della struttura urbana dal paese lucano. Nel 1059 con il Concilio di Melfi I, papa Niccolò II trasforma la Contea di Puglia in Ducato di Puglia e Calabria, affidandola alla famiglia Altavilla.

Dopo i Normanni arrivano gli Svevi che erigono in città la loro fortezza e nel 1254 qui morirà il figlio di Federico II, Corrado IV. Successivamente, nel 1268 Lavello partecipa alla rivolta dei ghibellini e nel 1298 il borgo subisce un grave incendio causato da Carlo I d’Angiò.

Dopo l’insurrezione ghibellina del 1268, il Comune viene affidato da Carlo I d’Angio a diversi esponenti di famiglie nobili dell’epoca. Tornata nelle mani degli Orsini del Balzo, Lavello viene venduta ai Del Tufo nel 1507, per poi passare ai Pignatelli e ai Caracciolo di Torella. Questi ultimi amministreranno il borgo fino alla soppressione degli ordini feudali agli inizi del XIX secolo.

Oggi la cittadina è nota per il “carnevale lavellese”, incluso nei Carnevali storici lucani e caratterizzato da una propria tradizione e unicità che gli hanno consentito di resistere nel tempo. Il Carnevale di Lavello è inserito tra le iniziative di valorizzazione del patrimonio culturale immateriale della Basilicata ed anche quest’anno è pronto a tornare con una nuova edizione.

Sabato 18 gennaio sono iniziate ufficialmente le celebrazioni e al centro dell’attenzione c’è sempre il cosiddetto “domino rosso”, figure vestite in tunica rossa con una maschera sul volto. Tali personaggi vengono introdotti nelle feste da un conduttore e il ballo è il cuore pulsante delle celebrazioni.

Luoghi d’Interesse a Lavello

  • Chiesa di Sant’Anna: è stata edificata da Caterina Caracciolo nel 1537 e consacrata solo nel 1652. È stata dedicata a Sant’Anna nel XIX secolo;
  •  Palazzo Ducale: oggi sede del Comune, si tratta di un edificio di epoca sveva ristrutturato nel XVII secolo che ospita anche un antiquarium con reperti dell’Età del Ferro;
  • Casa del diavolo: si tratta di un sito archeologico in contrada S. Francesco nel quale si trovano i resti di un antico complesso datato intorno alla fine del III secolo d.C;
  • Chiesa di Sant’Antonio: eretta nel XV secolo, è stata recentemente ristrutturata ed al suo interno presenta delle splendide vetrate che raffigurano San Francesco.

Piatti e prodotti tipici di Marsicovetere

Chi ha la fortuna di visitare Lavello non rimarrà deluso dalla sua cucina che propone piatti semplici, ma dal grande gusto. Tra le pietanze più diffuse in zona ci sono gli scaldatelli, i calzoncelli al sugo, fave e cicoria, il baccalà a ciaruedda, i cutturiddi, la frittata di lampascioni e le orecchiette alla maritata. Tra i prodotti tipici invece abbiamo l’olio d’oliva, il caciocavallo e la salsiccia.

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