Irsina, borgo lucano in provincia di Matera

Oggi ci troviamo in provincia di Matera, a Irsina, uno splendido borgo della Basilicata. Scopriamo insieme le attrazioni e il cibo.
Irsina – ph Cinzia Astorino

In questo appuntamento di “Saluti da Kiss Kiss“, rubrica in onda dal lunedì al sabato su Radio Kiss Kiss, facciamo tappa a Irsina, caratteristico borgo della Basilicata in provincia di Matera. Si trova a 548 metri sopra il livello del mare ed è in posizione dominante la Valle del Bradano.

Ma scopriamo meglio questo incantevole comune!

Perché si chiama così?

Irsina è uno dei paesi più antichi della Basilicata. Il nome è di origine latina e deriva da “Irtini”, popolo che per primo abitò il Monte Irsi, di fronte all’attuale città, o anche da “Hirsum”, luogo in cui sorgeva un tempio in onore di Santa Maria dell’Hirso. Inoltre, dal Medioevo e fino al 1895 era chiamata Montepeloso dal greco “plusos”, che vuol dire “terra ricca”.

Cosa vedere a Irsina?

  • Cattedrale di Santa Maria Assunta: è stata costruita nel XIII secolo d.C. e rifatta più volte, ma il suo aspetto lo deve all’intervento del 1777. La facciata è barocca, mentre il campanile conserva tracce dell’originale stile romanico e gotico. La parte posteriore ha l’aspetto di una fortezza e forma un corpo unico con le mura di cinta. All’interno è presente una cripta e la scultura di Sant’Eufemia di Andrea Mantegna.
  • Cripta di San Francesco: all’interno della Chiesa del convento di San Francesco (ex castello di Federico II) è presente una cripta ipogea interamente affrescata con opere di scuola giottesca, risalenti al 1370. Prima del 1717 pare che l’intera chiesa fosse affrescata; oggi invece nella chiesa vi è conservato solo un crocifisso ligneo.
  • Museo civico Janora: si trova nei locali dell’ex convento di San Francesco e raccoglie una collezione di circa 1600 oggetti, tra cui numerosi reperti archeologici, donati alla città dallo storico irsinese Michele Janora.
  • Palazzo Policarpo: si tratta di un edificio privato situato nei pressi di via S. Chiara 14, con gli esterni decorati con pietre e gusci di mitili e molluschi di vario genere. Questa trasformazione, voluta dai proprietari, risale agli anni ’60. La “casa con le conchiglie” è diventata parte integrante del centro storico di Irsina.
  • Bottini: si tratta di lunghi cunicoli sotterranei che serviva per incanalare l’acqua che, ancora oggi, sgorga dalla fontana settecentesca chiamata “Le 12 fontane”. È possibile visitarli previa prenotazione.

Cosa fare a Irsina?

  • Casa Grotta Barbaro: è una delle numerose “case grotte” ancora presenti nel centro storico di Irsina, abitate fino a qualche decennio fa. Sono molto simili a quelle presenti nei Sassi di Matera. Si sviluppa su due livelli, è perfettamente conservata ed è tutelata dal FAI.
  • Bosco di Verrutoli: area boschiva di circa 650 ettari situata a circa 10 chilometri dal borgo ad un’altitudine di 600 metri sopra il livello del mare. È dotata di un’area attrezzata ed è riserva naturale di un gruppo di daini che vivono liberamente nel bosco. Nel cuore della selva vi è poi un hotel abbandonato, mai aperto.
  • Pizzicantò: tradizione folkloristica che ad Irsina prende il nome di “Pzzc’Antò”. Ogni anno nell’ultima domenica di maggio, durante la festa della Madonna della Pietà, gruppi di circa tredici persone, chiamati “pizzicantari”, si dispongono in modo tale da formare una torre umana, secondo lo schema 7+4+2. Una volta formata, la torre sfila per le vie del borgo.
  • La festa di Sant’Eufemia: la festa per la protettrice di Irsina si svolge dal 14 al 17 settembre. In particolare il 16 settembre vengono consegnate sul sagrato della Cattedrale le chiavi della città all’arcivescovo, e da questi alla patrona e custode della città, Sant’Eufemia. L’immagine di Sant’Eufemia, la reliquia del suo braccio e l’icona della Madonna della Divina Provvidenza vengono poi portate in processione per le vie del borgo.

Cosa mangiare a Irsina?

  • Cavatelli con fagioli e finocchietti selvatici
  • Timballo e purè di fave e cicoria
  • Callaridd, piatto con agnello e verdure
  • Mastaccere, biscotti tondi e schiacciati

I ristoranti suggeriti da TripAdvisor!

  • La Contessa
  • Il Ducale
  • La Tavernetta

Curiosità su Irsina

  • Fa parte dei “Borghi più belli d’Italia
  • All’interno della cattedrale vi è la statua marmorea di Sant’Eufemia; l’opera è stata attribuita al Mantegna da Clara Gelao, direttrice della Pinacoteca provinciale di Bari, con il sostegno di molti critici d’arte. Secondo altri, invece, l’opera è da attribuire a Pietro Lombardo. Il dibattito tra le due correnti di pensiero è ancora aperto.
  • Irsina è stato set di molti film: Del perduto amore (1998) con la regia di Michele Placido, Prova a volare (2003) con con Riccardo Scamarcio, Ennio Fantastichini, Antonio Catania, Una diecimilalire (2012) del regista romano Luciano Luminelli.

In Good Morning Kiss Kiss è intervenuto il sindaco di Irsina, Massimo Morea:

«Il primo luogo da visitare ad Irsina è sicuramente il belvedere che affaccia sulla Valle del Bradano e dall’altro lato sul versante pugliese. Il paesaggio è strepitoso con colline incantevoli. Irsina è l’unico comune sotto vincolo paesaggistico integrale. La visita prosegue inoltrandosi nel centro storico. La Cattedrale di Santa Maria Assunta è il monumento più importante che abbiamo; è una concattedrale e sede di diocesi insieme a Matera e all’interno ci sono tante opere importanti, tra cui la statua di Sant’Eufemia di Andrea Mantegna. Sotto l’aspetto naturalistico, ci sono tanti sentieri bellissimi e ci si può addentrare anche nel Bosco di Verrutoli, che è un’oasi verde. Inoltre, c’è la Chiesa di San Francesco con una bellissima Cripta affrescata del ‘300. Tra i piatti tipici c’è la pasta fatta con il nostro grano e condita con i nostri legumi (cicerchie, lenticchie, ceci, fagioli) e finocchietto. Tra le carni c’è l’allevamento dell’antica razza di suino nero lucano.»

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