In questo appuntamento di “Saluti da Kiss Kiss“, rubrica in onda dal lunedì al sabato su Radio Kiss Kiss, facciamo tappa a Fermo, uno splendido borgo delle Marche. Sito sulla vetta e lungo le pendici del Colle Sàbulo, la città si presenta divisa in due parti: una storica, cresciuta attorno e sulle sommità del Colle, rimasta quasi intatta e dall’aspetto medioevale ed una parte, invece, interamente nuova.
Ma scopriamo meglio questo incantevole comune!
Perché si chiama così?
Il toponimo del nome Fermo sembrerebbe derivare dall’aggettivo latino firmus, con il senso di “fedele” oppure “dai certi confini”. Altre ipotesi, invece, indicano una provenienza dal sabino “Perwom” ovvero dall’etrusco “Permu”, con il significato di “storto”, connaturato alla pianta iniziale della città.
Cosa vedere a Fermo? I monumenti storici.
• La Cattedrale Metropolitana di Santa Maria Assunta: è il principale luogo di culto cattolico del comune, la sua mole maestosa si eleva sul margine orientale del Girfalco, dove fu edificata in un’area che presenta un’interessante stratificazione di resti architettonici risalenti all’epoca romana e all’Alto Medioevo.
• La Chiesa del Carmine: antico Palazzo del Monte di Pietà, fu eretta agli inizi del XIV secolo in corso Cefalonia; originariamente le fu attribuito il nome di “Santa Maria Novella della Carità” per poi essere dedicata invece alla Madonna del Carmine.
• Le Fontane storiche: ad esempio la Fonte di San Francesco di Paola, all’incrocio tra viale Trento e via Zeppilli; la Fonte Fallera (XIV secolo), nell’omonima contrada; la Fontana dell’Episcopio (1690), realizzata all’epoca dell’arcivescovo Ginetti, in Via Leopardi.
• Il Palazzo Sassatelli: sito in Corso Cavour, è residenza anche del prefetto di Fermo ed è una delle maggiori opere di Pietro Augustoni nelle Marche.
• La Biblioteca civica Romolo Spezioli: il patrimonio della biblioteca è molto vasto e consta di 127 codici manoscritti, 3000 manoscritti, 350000 volumi ed opuscoli, 681 incunaboli e 15000 edizioni del Cinquecento. Data la ricchezza e la vastità del patrimonio librario questa struttura è tra le prime venti biblioteche civiche italiane.
Cosa fare a Fermo? Le attrazioni turistiche.
Sul territorio del comune di Fermo tante sono le attrazioni per i turisti, storiche o non, tra queste:
• Le cisterne romane: opera edilizia di età augustea, realizzate all’epoca per poter accumulare più acqua possibile. Sono visitabili e il loro stato di conservazione è più che ottimo.
• La Piazza del Popolo: racchiusa tra due ampie file di logge, è considerata il salotto della città. All’interno della Piazza si affaccia il Palazzo dei Priori, sede di rappresentanza del Comune. Gli interni del Palazzo dei Priori comprendono la Sala dei ritratti, la Sala consiliare decorata da Pio Panfili nel 1762, le sale di rappresentanza del Comune e Sala del mappamondo, la parte più antica della biblioteca.
• Il Teatro dell’Aquila: con una capienza di circa 1000 posti e circa 350 metri quadrati di palcoscenico, è uno tra i più imponenti teatri del Settecento delle Marche e dell’Italia centrale.
• Il Bosco di Cugnolo: un raro esempio di macchia mediterranea intatta del litorale Adriatico e si può visitare tramite un sentiero attrezzato con un percorso ad anello che attraversa anche la Grotta degli Amanti e le Ville settecentesche.
Cosa mangiare a Fermo?
Nel comune di Fermo è molto diffusa la produzione di salumi derivati dalla carne di maiale; piatti tipici e locali sono il coniglietto in porchetta; la crescia sfogliata, una sfoglia unta con strutto, sale e pepe; i funghi infornati o la salsa di noci, famosa per condirvi la pasta.
Ecco alcuni ristoranti da provare!
• Il Ristorante “Astoria”
• La Locanda “Del Palio”
• La Trattoria “Da Orsolina”
Alcune curiosità da scoprire:
• Il comune di Fermo è gemellata dal 1990 con Bahia Blanca, città argentina in provincia di Buenos Aires; dal 2006 con Ansbach, città tedesca; dal 2000 con Leòn, città messicana e dal 2006, invece, con Berat, in Albania.
• All’inizio della strada che conduce in Piazza del Popolo è stato eretto un monumento dedicato al Generale dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso a Palermo.
• Tra le attività economiche più tradizionali, diffuse e attive vi sono quelle artigianali, come l’arte del merletto rinomata in tutta Italia, oltreché la lavorazione del rame.
• Il dialetto fermano appartiene all’area centrale delle Marche ed è individuato sotto la denominazione di dialetto maceratese-fermano-camerte.
• Nel sottosuolo di Fermo è presente una vasta rete di cunicoli, pozzi e cisterne, alcuni dei quali di epoca romana e medioevale.
• La ricorrenza di maggior rilievo di Fermo è la festività di Maria Assunta, celebrata il 15 agosto, in tale periodo si svolge il Palio. Infatti, a partire dal 1982 si corre, ogni 15 agosto, la Cavalcata dell’Assunta in edizione moderna.
• Il motto della città è “Firmum firmae fidei romanorum colonia” (tradotto dal latino, significa Fermo, colonia romana di ferma fede); “Romanorum Colonia” (Colonia dei Romani in latino) è invece un onore guadagnato dalla città grazie alla fedeltà assicurata ai Romani nella prima e nella seconda guerra punica. Dal 1336, infatti, la città di Fermo era talmente potente che correva il detto: Quando Fermo vuol fermare, tutta la Marca fa tremare.
• Lo stemma di Fermo è uno scudo, diviso in quattro parti: due di esse contengono un’aquila, due una croce.
In Good Morning Kiss Kiss è intervenuta Annalisa Cerretani, assessore del Comune di Fermo:
«Inizierei la visita di Fermo dal Bosco del Cugnolo, dove c’è una bellissima storia d’amore. Nel bosco c’è la Grotta degli amanti, nome che si rifà ad una storia di un secolo fa, quella tra Antonio e Laurina, due amanti che decisero di restare insieme non solo in vita, ma anche nella morte. Continuando la visita, andrei nella Sala del mappamondo, il nucleo fondante dell’antica Biblioteca Spezioli, all’interno del Palazzo dei Priori. La Cattedrale Metropolitana di Santa Maria Assunta, poi, si trova nel punto più alto della città, e il 15 agosto qui si festeggia il Palio dell’Assunta con le nostre dieci contrade. Una delle contrade, Torre di Palme, fa parte de “I Borghi più belli d’Italia”. Inoltre, Fermo si trova ad otto chilometri dal mare. Tra le specialità tipiche c’è lo stoccafisso.»