Oggi in Good Morning Kiss Kiss abbiamo avuto ospite in diretta con Max e Max Daniela Bernardi, sindaco di Cividale del Friuli, borgo della provincia di Udine.
Cividale del Friuli è una città in provincia di Udine fondata in età romana da Giulio Cesare con il nome di Forum Iulii, da cui è derivato il nome di tutta la regione. Durante il periodo longobardo, tra il VI e il VIII secolo, il borgo viene ribattezzato Civitas Fori Iulii.
Essendo situato nella zona orientale del regno di Lotario, il paese inizia ad essere chiamato Civitas Austriae, che nel XV secolo diventerà Cividal d’Austria. Solo dopo la guerra tra Venezia e la Lega di Cambrai si passerà all’attuale denominazione di Cividale del Friuli.
La presenza umana nell’area è attestata già in età paleolitica e neolitica, come testimoniano i ritrovamenti risalenti all’Età del Ferro. Nel II secolo a.C. i Romani fondano un castrum, che sarà poi trasformato in forum e ancora in municipium.
Nel 1568 arrivano i Longobardi, il cui sovrano Alboino nomina Cividale del Friuli capitale del primo ducato longobardo in Italia. Nel 775 il Ducato del Friuli viene invaso dai Carolingi e la città nei secoli a seguire acquisisce una certa influenza, sfidando la potenza di Udine dal XIII secolo.
Il borgo vede la costruzione di conventi, monasteri, torri e palazzi e molte importanti casate parlamentari del Friuli pongono qui la loro residenza. Nel 1353 l’imperatore Carlo IV concede alla cittadina l’apertura dell’Università e nel 1419 Cividale passa sotto il contro di Venezia.
Nel 1553 riesce ad ottenere una propria autonomia dai veneziani ed oltre alla Guerra di Gradisca, i cittadini di Cividale del Friuli prendono parte a diverse battaglie armate in Europa. Nel 1797 con la firma del Trattato di Campoformio tra Napoleone e l’Austria il paese passa sotto il controllo dell’Impero asburgico.
Con il Congresso di Vienna del 1815 Cividale del Friuli viene assegnata all’Austria, mentre tra il 1848 al 1866 abbiamo una forte presenza di sostenitori del movimento risorgimentale. Dopo la Terza Guerra d’Indipendenza nel 1866 il Comune viene annesso al Regno d’Italia. Durante la Prima Guerra Mondiale Cividale viene occupata dagli austriaci dopo la disfatta di Caporetto e la città sarà riconquistata solo nel 1918.
Piena di opere d’arte altomedievali, Cividale del Friuli oggi è una delle destinazioni imperdibili per chi visita il Friuli Venezia Giulia. Oggi conserva moltissime testimonianze del periodo longobardo ed è la zona di partenza dell’itinerario UNESCO I Longobardi in Italia, i luoghi del potere (568-774 d.C.)
Luoghi d’interesse di Cividale del Friuli
- Palazzo Comunale: costruzione gotica in mattoni eretta tra il 1545 e il 1588 su una costruzione preesistente del XIII secolo;
- Palazzo Pretorio: edificio attribuito ad Andrea Palladio e realizzato tra XVI e XVII secolo, dal 1990 ospita il Museo Archeologico Nazionale;
- Ipogeo celtico: si compone di diversi ambienti sotterranei scavati nella roccia sviluppati su più livelli e con più diramazioni;
- Museo archeologico nazionale: istituito nel 1817, si trova nel Palazzo dei Provveditori Veneti ed espone oggetti di epoca romana e fino agli anni della dominazione veneziana;
- Museo diocesano cristiano e del tesoro del duomo: inaugurato nel 1946, è allestito in alcune sale del Duomo di Santa Maria Assunta ed accoglie reperti della scultura altomedievale di età longobarda;
- Ponte del Diavolo: edificato in pietra dal 1442 e suddiviso in due arcate, poggia sul letto del fiume Natisone;
- Duomo di Santa Maria Assunta: costruita nel 1447 sui resti di una chiesa dell’VIII secolo, è stata ristrutturata nel 1529 in stile gotico-veneziano e rinascimentale;
- Tempietto longobardo: situato dentro il monastero delle Orsoline, è stato eretto nell’VIII secolo ed è una viva testimonianza architettonica dell’epoca longobarda.
Piatti e prodotti tipici di Cividale del Friuli
La cucina di Cividale del Friuli propone una ricca scelta di piatti e pietanze gustose, capace di accontentare anche i palati più esigenti. Chi ha la fortuna di visitare la città deve assolutamente assaggiare il frico, preparato con formaggio, patate e cipolle, oppure la jota, una minestra di fagioli, cavolo cappuccio e patate.
Obbligatorio è anche provare la brovada e muset, ovvero lo zampone con rapa bianca, uno dei piatti simbolo del Friuli. Non mancano poi risotti, gnocchi di susine e i cjarson della Carnia, dei ravioli ripieni con patate e prugne. Infine, tra i dolci si possono trovare la gubana, una torta arrotolata a chiocciola ripiena con frutta secca e uvetta e gli strucchi, dolcetti fritti imbottiti con il ripieno della gubana.